Il colosso informatico di Mountain View sfida Mark Zuckerberg. A trasformarsi in social network sarà l'intero motore di ricerca. Per ora è accessibile solo su invito ma a breve tutti gli utenti potranno testarlo. La nuova piattaforma consente di classificare i propri contatti in base alla qualità del rapporto. Perché, come recita il claim, “non tutte le relazioni sono uguali”
Presentato senza lancio per evitare il flop degli epigoni di Google Buzz e Orkut, ma soprattutto per sperimentare il prodotto, per ora è accessibile soltanto su invito ma a breve tutti gli utenti potranno testarlo. Consentirà di condividere foto, inviare messaggi e commenti ai contenuti di altri contatti e costruire gruppi ad hoc di amici. Infatti, secondo quanto dichiarato dal vice presidente del product management Bradley Horowitz, la caratteristica inedita rispetto a Facebook, col quale conserva molte affinità, è che la nuova piattaforma consente di classificare i propri contatti in base alla qualità del rapporto. Perché, come recita il claim del lancio, “non tutte le relazioni sono uguali”. Gli amici saranno organizzati a discrezione dell’utente in gruppi chiamati “Circles” e l’intensità del rapporto e la condivisione dei contenuti determineranno i criteri di importanza e la cerchia alla quale il contatto deve appartenere. Un’alternativa più personalizzata di Facebook, semplice da usare e che non obbliga a trincerarsi dietro complesse impostazioni di privacy.
Questo è il terzo tentativo per Google, che in passato non è riuscita a sfondare nell’universo social. Nel 2004 infatti aveva lanciato Orkut che riuscì a riscuotere successo solo in Brasile e nei paesi emergenti, senza avvicinarsi però al record planetario di Facebook che oggi ha superato i 500 milioni di iscritti. Dopo il primo fallimento, Moutain View ci ha riprovato con Buzz su Gmail, ostacolato dalla US federal Trade Commission a causa delle impostazioni di privacy.
Ad ammettere il mea culpa è stato lo stesso Eric Schmidt che quest’anno al D9, convegno sulle nuove tecnologie a Los Angeles, ha dichiarato di averlo sottovalutato troppo a lungo, senza pensare a un prodotto simile. Il motivo? L’Ad era talmente concentrato sulla gestione ‘day by day’ dell’azienda da non avere prestato attenzione a ciò che accadeva oltre Mountain View. E così Facebook è diventato il protagonista.
In passato Google ha spesso tentato senza alcun successo di avvicinarsi a Zuckerberg che, oltre ad avere sistematicamente rifiutato ogni approccio, ha preferito entrare in affari con il rivale Microsoft che oggi detiene l’1,6 per cento delle azioni. Secondo le ultime ricerche di ComScore, gli utenti online trascorrono il 13 per cento del loro tempo online su Facebook e solo il 10 per cento su Google. Superare i risultati del monopolista sarà dura ma, se il progetto riuscirà a decollare, il segreto sta nel conquistare la nicchia. Secondo un’analisi del Forrest Research, infatti, Google+ si rivolge alla nicchia di utenti che desidera un’organizzazione più rigida e personale dei propri contatti. Chissà se, al terzo tentativo, la sfida al gigante avrà successo.