L’esame della legge Comunitaria viene rinviato ad altra seduta, su richiesta del relatore, Mario Pescante, dopo i problemi incontrati dalla maggioranza battuta due volte in aula.
L’articolo 1 del testo è stato bocciato con 270 no, 262 sì e un astenuto. Dall’opposizione si è gridato “dimissioni, dimissioni”. Per la secondo volta la compagine governativa è stata battuta oggi in aula. “La maggioranza prenda atto che non esiste più”, ha detto il capogruppo del Pd Dario Franceschini. Mentre il segretario Pierluigi Bersani dice: “Non stanno più in piedi, non resistono più”.
“Quello che è successo oggi è per l’incapacità del governo di nominare un ministro per le Politiche comunitarie: una dimostrazione di assoluta presunzione”. Lo ha detto nell’Aula della Camera il capogruppo di Fli Benedetto Della Vedova contestando il “clima di sbraco totale della maggioranza”. Per Lorenzo Cesa dell’Udc “dopo la debacle in Aula sulla Comunitaria, Berlusconi prenda atto della situazione che si è venuta a creare nella sua maggioranza, incapace di portare avanti un qualsiasi provvedimento in Parlamento, figuriamoci una manovra finanziaria da 47 miliardi”.
La maggioranza non minimizza. “E’ un incidente parlamentare grave. Mancavano troppi parlamentari. Questo non vuol dire paralisi dei lavori, né che il governo alza le mani”. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, lo dice in Transatlantico, dopo che i lavori dell’Aula sono stati sospesi perche’ il governo e’ andato sotto sull’articolo 1 della legge Comunitaria. Se non nasconde la gravita’ dell’incidente, tuttavia, il titolare della Farnesina aggiunge: “Noto che e’ stato bocciato un articolo tradizionale, standard, che non introduceva altre modifiche se non quelle del percorso di ratifica delle direttive. Averlo bocciato da parte dell’opposizione – rileva – dimostra che neanche su un tema cosi’ fondamentale c’e’ la volonta’ di una collaborazione fattiva”.
Di tutt’altro avviso Sandro Gozi, capogruppo del Pd in commissione Politiche Ue alla Camera secondo cui la bocciatura dell’articolo 1 della Comunitaria 2010 di fatto affossa l’intero provvedimento. “Con la bocciatura dell’articolo 1, viene meno la delega al governo per l’attuazione delle direttive comunitarie”, ha sottolineato, “e il comitato dei Nove non potra’ che certificare di fatto la cancellazione del ddl”. Ora, ha ipotizzato, “al governo non resta che recuperare le norme nella prossima Comunitaria o con decreti”.
Erano 27 i deputati del Pdl, pariall’11% del gruppo, assenti alla votazione con cui l’Aula della Camera ha respinto il primo articolo della legge comunitaria. Per la maggioranza alla votazione non hanno partecipato 6 deputati di Iniziativa Responsabile (20% del gruppo) e due leghisti. Ad astenersi è stato Siegfried Brugger delle Minoranze linguistiche.
Gli assenti dei responsabili erano Massimo Calearo, Pippo Gianni, Antonio Milo, Francesco Pionati, Domenico Scilipoti e Maria Grazia Siliquini. Per il Pdl mancavano Giuseppe Angeli, Francesco Aracri, Maria Teresa Armosino, Filippo Ascierto, Sandro Biasiotti, Aldo Brancher, Luigi Casero, Elena Centemero, Carlo Ciccioli, Salvatore Cicu, Giulia Cosenza, Stefania Craxi, Guido Crosetto, Niccolò Ghedini, Barbara Mannucci, Giustina Destro, Dore Misuraca, Fiamma Nirenstein, Massimo Parisi, Vincenzo Piso, Claudio Scajola, Piero Testoni, Mario Valducci, Cosimo Ventucci, Denis Verdini e Santo Versace.
Gli assenti hanno costretto Silvio Berlusconi a intervenire tanto da spingerlo a raggiungere l’aula per il proseguimento dei lavori. Il premier è arrivato a Montecitorio per garantire la massima presenza. Non è possibile che accadano episodi di questo genere, sono inaccettabili tutte queste assenze, avrebbe detto il Cavaliere ai suoi. Il Cavaliere ha riunito i capigruppo della maggioranza. Nella sala del governo anche il relatore della legge Comunitaria, sulla quale il governo e’ andato sotto in Aula, Gianluca Pini. Alla riunione partecipano il capogruppo della Lega, Reguzzoni, quello Pdl, Cicchitto. Alla riunione hanno preso parte anche Lupi, Leone e Corsaro.