“Non c’è un vincolo di maggioranza”. Così il ministro della Difesa Ignazio La Russa risponde in Transatlantico a Montecitorio a chi gli chiede un commento alle parole del leader del Carroccio che oggi ai giornalisti ha risposto con un “penso di sì” alla domanda se la Lega voterà a favore della richiesta dei magistrati napoletani su Alfonso Papa. Il voto in giunta, spiega la Russa, “non è mai connesso ad un vincolo di maggioranza, anche se poi per prassi spesso questo accade”. Tuttavia, puntualizza, “nessuno può lamentarsi” se non si vota per schieramento in questi casi.
Oggi la Camera ha rimandato la decisione sull’eventuale arresto del deputato Pdl coinvolto nell’inchiesta della procura di Napoli sulla P4. Contro il parlamentare ci sarebbe un “intento persecutorio” da parte dei magistrati e la misura cautelare non è motivata da “pericolo di fuga e possibilità di inquinamento delle prove da parte di Papa”. Questa la posizione del relatore del caso alla giunta per le autorizzazioni della Camera, Francesco Paolo Sisto, deputato Pdl. La prossima riunione sul caso è stata così rimandata a mercoledì prossimo, quando non è certo che si passerà a una votazione. Di sicuro c’è che i termini per portare il parere sul caso in Aula scadono il 15 luglio e mancano quindi poco più di 15 giorni. “Un’arringa desolante” quella di Sisto che ha proposto di votare ‘no’ alla richiesta, secondo il collega dell’Idv, Federico Palomba. Un caso su cui il voto non può essere segreto, sostiene Carmelo Briguglio, vice presidente vicario dei deputati di Fli. Anche per il silenzio mantenuto fino a stamattina dalla Lega. Ma dopo il rinvio, Umberto Bossi si è espresso. E non è stato rassicurante per la maggioranza. Alla domanda dei cronisti su un eventuale voto favorevole del Carroccio alla richiesta di arresto, ha risposto: “Penso di sì”. “Sono assolutamente sereno e tranquillo – commenta Papa – e non intendo commentare”.
Nel corso della sua relazione Sisto ha citato le “foto dei pedinamenti e degli appostamenti predisposti contro Alfonso Papa” per motivare l’eventuale intento persecutorio nei confronti del deputato. Prove di cui comunque, ammettere Sisto, il relatore ha solo “letto” sui giornali. Per questo, in un primo momento, l’idea era anche quella di richiedere gli atti dell’inchiesta alla procura. Ipotesi poi respinta dalla stessa maggioranza perché non utile ai fini della decisione. Per Sisto, inoltre, la misura cautelare nei confronti di Papa non sarebbe giustificata né dal pericolo di fuga né dalla possibilità di inquinamento delle prove da parte del deputato. La proposta è quindi quella di negare l’autorizzazione all’arresto richiesta dal gip di Napoli contro Papa. Durante la seduta è stato però rinnovato l’invito a deporre nei confronti del deputato. Invito non solo annunciato, ma anche richiesto, dallo stesso Papa e che dovrebbe tenersi la prossima settimana.