Egregio/a giornalista,
Le scrivo in quanto presidente di una organizzazione di volontariato di Scampia/Napoli, l’associazione (R)Esistenza – associazione di lotta alla illegalità e alla cultura camorristica – da anni impegnata nel recupero dei minori “a rischio” del quartiere. Nel 2008 dopo aver avviato un percorso di reintegro, recupero e sostegno scolastico per i minori e dopo aver miracolosamente riportato a scuola decine di ragazzi, strappandoli dai letti, vestendoli e trascinandoli a scuola, ha dovuto abbandonare le attività perché costretta ad arrangiarsi in uno scantinato al buio, umido, basso e stretto. Da quell’anno sono cominciate richieste e sollecitazioni al Comune per una sede. Constatata l’indifferenza delle istituzioni a delle richieste così generiche ci siamo messi alla ricerca di strutture idonee fino ad individuarne una ben precisa, un ex istituto professionale da anni in disuso e abbandonato a se stesso, all’incuria, al degrado e ai tossicodipendenti che lì si sono acquartierati. Lo stabile infatti è adiacente al Lotto P, le famigerate “Case dei Puffi” nel cuore del rione 167 di Scampia. La struttura, per l’ubicazione che ha, nascosta da una chiesa, non visibile dalla strada e in prossimità di una “piazza di droga”, è diventata non solo il quartier generale dei tossicodipendenti ma sede improvvisata per lavori momentanei da parte dei camorristi di turno. Da un anno le nostre richieste, all’intera giunta comunale e agli assessori competenti, per un comodato d’uso con l’onere a nostro carico della ristrutturazione e messa in sicurezza dello stabile sono stati letteralmente ignorati, nemmeno risposte negative, il silenzio assoluto. Eppure abbiamo presentato nella richiesta il progetto di trasformazione dello stabile in:
– Una casa famiglia per il recupero dei “minori a rischio”, convenzionata con il Tribunale per i minorenni di Napoli e non solo.
– Un centro di formazione professionale di mestieri artigianali sia per i ragazzi della casa famiglia che del quartiere.
– Una “scuola di legalità” e di un polo delle associazioni.
Insomma progetti utili, sostenibili e “nobili”. L’intero progetto è piaciuto ad alcune associazioni, gruppi di persone e realtà non campane tanto che da Milano ci sono arrivate 5 chitarre elettriche, 2 pianole professionali, amplificatori, 7 postazioni informatiche complete, altre 2 postazioni informatiche da Palermo e ancora da Milano la disponibilità a contribuire economicamente con una somma fino a 10 mila euro per l’acquisto di una sede per l’associazione!
All’iniziativa aderiscono moralmente personalità del mondo dell’antimafia, dell’anticamorra e della lotta alla illegalità come ad esempio:
– Pino Masciari: testimone di giustizia da 16 anni sotto scorta;
– IMD: acronimo del poliziotto della squadra speciale “Catturandi” di Palermo;
– Don Aniello Manganiello: prete “anticamorra” di Scampia;
– ‘A67: Rock band di Scampia;
Due laboratori quindi, quello di informatica e musicale, bloccati da un irresponsabile silenzio da parte delle istituzioni. Eppure si dice che a Scampia mancano le opportunità, mancano le alternative… forse quel che manca è solo una classe dirigente responsabile e una “stampa” attenta a certe storie.
Le chiedo di dar voce alla nostra denuncia con qualunque mezzo a sua disposizione.
per info www.associazioneresistenza.com e-mail: assoresistenza@libero.it
cell: 3389036815
Ciro Corona per (R)Esistenza