Si tratta di Raffaele Palladino e Fabio Borriello, fratello del noto attaccante della Roma. Entrambi, pur non indagati, erano intestatari di società a loro volte legate alla srl Piazza Motta direttamente riconducibile a Marcio Iorio
L’amico della camorra e i soci che contano. I calciatori ad esempio. E così dopo il nome di Fabio Cannavaro spunta quello dell’attaccante Raffaele Palladino e di Fabio Borriello, fratello del calciatore Marco. Non solo l’ex capitano della nazionale al quale hanno sequestrato le quote di una società, ma anche altri due nomi (anche loro non indagati) spuntano dalla rete di Iorio, il riciclatore per conto del clan Lo Russo. Il particolare emerge dalle carte dell’inchiesta Megaride, condotta dalla Dia di Napoli, diretta dal capocentro Maurizio Vallone e coordinata dalla Dda di Napoli (dal pm Amato e dall’aggiunto Alessandro Pennasilico).
Gli altri nomi sono dunque quelli di Fabio Borriello (milita nelle serie minori), fratello dell’attaccante della Roma Marco, e di Raffaele Palladino, in forza al Parma, entrambi nati a Napoli. I due non risultano penalmente coinvolti nell’inchiesta, ma in un’intercettazione riportata nel decreto di sequestro, Marco Iorio, accusato di essere il promotore dell’associazione, parla anche di loro. Iorio, tra l’altro in solidi rapporti di amicizia con Vittorio Pisani il capo della Mobile di Napoli, al telefono si occupa della costituzione di una nuova società la Piazza Motta srl e della compagine societaria. Tra i soci della Piazza Motta, oggi posta sotto sequestro, compaiono ditte di Palladino (socio) e di Borriello. L’amministratore scelto per la nuova impresa è Enrico De Gais, il prestanome principe degli affari dell’associazione a delinquere.
Il gip scrive: “Il decano dei prestanome del gruppo Iorio è De Gais Enrico, direttore di sala del ristorante “I Re di Napoli”, legato da un rapporto decennale con Marco Iorio. Ultimo riscontro in ordine temporale circa il suo ruolo di ‘testa di legno’ è stato acquisito attraverso le captazioni che hanno documentato la costituzione in Varese della società “Piazza Motta Srl”, di fatto riferibile al gruppo Iorio, ma di cui De Gais risulta amministratore unico”.
Ecco l’intercettazione del 9 febbraio 2011 tra Iorio(M) e una segretaria(d). (…)
M: dieci..venti…trenta..quaranta…cinquanta…ottanta…cento! ah..eh! ah ecco Cioffi..Molinaro..e Palladino
D: Cioffi, Molinaro, Palladino, Borriello, Capital, Cma e Brogini!
M: dieci..venti..trenta..quaranta..cinquanta..Capital e cosa…. perfetto!
D: come si deve chiamare questa società?
M: questa società… ho detto a Brogini di chiamarla come si chiama la strada! Piazza della motta srl!! (…)
Una società, sotto l’egida di Iorio, che nasce in uno studio commercialista a Varese, ai quali i calciatori con le loro ditte hanno partecipato. Una presenza che non assume alcun rilievo penale per i due calciatori, ritenuti, al momento, estranei, ma è la dimostrazione della rete di contatti e dei soci ‘di peso’ di Iorio e sodali. Viene riportata, nel decreto di sequestro, anche un’altra intercettazione nella quale Raffaele Palladino parla al telefono con Marco Iorio prima di calcio, una parte omissata, e poi di un locale e del flusso di clienti. Torniamo alla società in questione. Piazza Motta srl, inattiva al momento, è stata iscritta alla camera di commercio nel marzo scorso. Tra i soci figurano singoli( Alessandro Cioffi e Bartolomeo Molinaro) e società: come la Capital Mmc, la Event srl, il cui socio è il commercialista Marco Brogini che al telefono con Iorio parla del locale da realizzare. Chiudono la proprietà di Piazza Motta srl altre due società: la Afg Management e la Maf Srl. La prima, attiva, vede come titolari i Palladino, il calciatore detiene la quota del 10% nella ditta. La seconda, che risulta inattiva, iscritta nel marzo 2011 ( come Piazza Motta) ha come titolare Fabio Borriello, fratello del più noto Marco, anche lui calciatore con un’esperienza nel programma Campioni. La Maf è un’impresa appartenente al gruppo Borriello. Dal calcio agli sbirri, fino alla camorra, la rete di amici di Iorio è un pozzo senza fine.