Il presidente del Consiglio, intanto, si mostrava ottimista sull’approvazione del piano e sostiene che il decreto sia il massimo sforzo possibile in questo momento. L’obiettivo illustrato da Berlusconi è un piano straordinario da presentare entro un mese con la realizzazione di impianti per lo smaltimento. Lo ha detto nel corso della riunione con gli Enti Locali a palazzo Chigi, a quanto raccontano alcuni presenti, per mettere un freno all’emergenza rifiuti in Campania. Il premier ha poi annunciato la volontà di seguire in prima persona la vicenda recandosi frequentemente nel capoluogo campano per seguire di persona i lavori.
Mentre il governo prende una decisione, la situazione è sempre più allarmante: ”Tra Napoli e provincia oltre 14mila tonnellate per strada. Nei comuni della provincia siamo di fronte ad un disastro da apocalisse. Tra poco bisognerà evacuare alcuni territori a causa dei roghi tossici”. Così, in una nota, il commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli ed il presidente provinciale Carlo Ceparano. “Nel capoluogo campano la situazione è migliorata con circa 1300 tonnellate da raccogliere ancora, in provincia siamo di fronte ad un disastro da dimensioni apocalittiche”.
“Senza il decreto sui rifiuti del Governo – concludono Borrelli e Ceparano – ed una legge regionale che elimini la provincializzazione della gestione dei rifiuti non usciremo mai dall’emergenza. I leghisti sono i primi responsabili di questo ultimo disastro poi ovviamente ci sono le responsabilità locali a partire dalla Regione che ad oggi non ha realizzato un solo sito di compostaggio. Noi riteniamo che a causa del caldo, del proliferare dei topi, dei moscerini, dei roghi tossici e del cattivo odore bisognerà se l’emergenza perdura evacuare alcune zone a rischio del terriotorio”.