So già che non arriverai a leggere oltre questa frase. O al massimo arriverai a leggere questa. È scientificamente provato che un articolo non viene quasi mai letto per intero. Il lettore medio si ferma alle prime tre righe. In pratica qui.

Eppure so anche che commenterai questo articolo. Scriverai in fondo alla pagina “ma guarda che buffone” oppure “ma vedi che genio”. Ma non per questo leggerai questo articolo. Per avere un’opinione pare non essere necessario sapere di che cosa si sta parlando. Grazie alla “democraticità” di internet tutti possono scrivere su ogni argomento. Possono avere ogni sorta di opinione senza dover per forza essere informati su un fatto. Possono scrivere che i residenti a Napoli non sanno fare la raccolta differenziata perché hanno una pessima mira e non riescono a centrare il bidone giusto, possono scrivere che ci sono dei matti che strepitano contro la Tav senza sapere cosa sia la Tav, possono parlare del nucleare senza avere una idea di quale sia la differenza tra fusione e fissione.

È giusto che chiunque abbia una opinione su qualsiasi cosa? Certo. Avere opinioni è lecito. Scriverle e divulgarle però non lo è. Tutti devono avere libertà di opinione? No. Chi sa parli, chi non sa legga e ascolti. È questa una affermazione impopolare e antidemocratica? Forse. Fate bene a infuriarvi e difendere la libertà di opinione di ognuno su qualsiasi argomento? Forse. Ma tanto non lo farete perché vi siete fermati a leggere alla terza riga.

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