Mediaset minacciata da un’eventuale crisi di governo? Non è preoccupato Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente del gruppo tv e figlio del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. “Sono più preoccupato che l’ostilità maturata in questi 17 anni di impegno di mio padre in politica – aggiunge – possa essere strumentalizzata anche nei confronti di Mediaset”. Una leadership che incide anche sul comportamento degli investitori in Borsa, secondo Pier Silvio, che però non è preoccupato nemmeno per l’imminente sentenza sul lodo Mondadori, in base alla quale l’azienda potrebbe dover pagare 750 milioni di euro al gruppo di Carlo de Benedetti. Vicenda che, al contrario del figlio, preoccupa molto il premier. Anche per lo stato di salute delle aziende di famiglia. Durante la presentazione dei palinsesti, il vicepresidente dell’azienda ha anche analizzato la situazione della concorrenza con Sky, La7 e Rai. E rivelato di aver provato seriamente a portare Giovanni Floris nella sua squadra. Tentativo che non farebbe mai, invece, per Michele Santoro, ha spiegato.
“Siamo un’importante realtà industriale – sottolinea Pier Silvio -, leader a livello internazionale, e vorrei che ci fosse riconosciuto”. “Certo, mi fa un pò paura l’atmosfera che a volte trasforma l’astio nei confronti di mio padre in un atteggiamento generale verso l’azienda – aggiunge -. Spero che prevalga il buon senso”. Eppure Mediaset qualche problema lo ha. La raccolta pubblicitaria italiana del primo semestre ha registrato un calo del 2-2,5 per cento complessivo, riferisce oggi il direttore finanziario Marco Giordani durante la presentazione dei palinsesti. “I costi televisivi a fine anno salgono del 3 per cento – spiega -. Se i costi salgono e la pubblicità cala, l’utile netto scende”. E a calare è anche il titolo di Mediaset in Borsa. Ma per Pier Silvio le motivazioni non sono legate a “problemi di business quanto a questioni di scenario”. “A pesare – spiega – è il fatto che l’Italia non sia oggi un Paese ben visto dagli analisti, è la situazione politica instabile, ma anche il fatto che l’azienda sia legata all’attuale premier”. Una boccata d’aria, nella previsione del vicepresidente, dovrebbe darla entro fine anno Mediaset Premium. “Per il 2011 stimiamo una crescita dei ricavi del 20 per cento”, riferisce, legato soprattutto al rinnovo e alla crescita degli abbonamenti. “Speriamo che le cose vadano bene – dice -, finora abbiamo sempre recuperato e il numero di abbonamenti continua a salire: sono oltre 300 mila negli ultimi sei mesi”.
A pesare però è anche la concorrenza. Soprattutto quella di Sky con cui “la battaglia è vera e dura”, ammettere il figlio del premier. “Le mosse di Sky che si mette a fare intrattenimento – si lascia andare Pier Silvio Berlusconi – dicono che sono arrivate a raschiare il fondo del barile per fare qualche abbonato in più”. Preoccupa di meno invece La7, definita troppo di nicchia, e ancora meno la Rai. Con cui Mediaset è in vantaggio sulla raccolta pubblicitaria, dicono i vertici dell’azienda. “E noi viviamo solo di pubblicità – sottolinea il vicepresidente -, loro hanno il canone”. Per recuperare competitività anche Pier Silvio aveva pensato a una campagna acquisti come quella condotta da Sky e La7. “Mi spiace che Floris abbia chiuso con la Rai”, dice, spiegando di aver provato seriamente a portare il conduttore di ‘Ballarò’ a Mediaset. “Ma Santoro è un’altra cosa – aggiunge – è troppo oltre: non è un conduttore, fa il politico, e lo dico con tutto il rispetto”. “E’ un grande talento, è un fenomeno – conclude Pier Silvio – ma a prenderlo e portarlo da noi non ci penso”.