Un appello ai telespettatori che dicono ‘basta’ all’impoverimento della tv pubblica. “Dopo aver rinunciato ad ‘Annozero’ e a ‘Vieni via con me’, la Rai non può perdere anche la trasmissione di Milena Gabanelli! Firma anche tu per ‘Report’ nel servizio pubblico”. E’ la nuova iniziativa lanciata da Articolo21, associazione per la libertà di stampa, affinché l’azienda di viale Mazzini garantisca la tutela legale necessaria al programma per andare in onda. La richiesta arriva in una giornata particolare per il destino di diversi programmi e conduttori considerati “scomodi”. Nelle stesse ore, infatti, Lucia Annunziata ha annunciato le sue dimissioni “definitive” dal servizio pubblico, mentre La7 interrompe un accordo “praticamente concluso” con Michele Santoro.
Tra i primi firmatari dell’appello lanciato dal direttore di Articolo21, Stefano Corradino, e dal portavoce Giuseppe Giulietti, diversi nomi noti. Come il premio Oscar Roberto Benigni, lo scrittore Roberto Saviano – che aveva detto di essersi sentito “Mal sopportato in Rai” – insieme al collega Andrea Camilleri, i cantanti Vinicio Capossela e Caparezza. Uniti per sostenere la trasmissione condotta da Milena Gabanelli che, nonostante sia stata confermata, è comunque a rischio. “Perché apprendiamo – si legge nel testo – che la direzione generale dell’azienda intende sospendere la copertura legale al programma”.
Uno strumento senza il quale Report non può andare avanti, per la stessa natura della trasmissione. Che “ha affrontato decine di cause – spiegano Corradino e Giulietti – e non ne ha mai persa una”. Confermandosi il programma d’inchiesta qualitativamente più alto della tv italiana, ricordano, che ha ricevuto riconoscimenti anche all’estero. E che “porta nelle casse della Rai quasi 5 milioni di euro – continua il documento – a fronte di un costo di poco più di 2 milioni”.
“Senza copertura legale ‘Report’ muore – recita l’appello -. Senza ‘Report’ la televisione pubblica smette di raccontare i problemi del Paese”. Per evitarlo, Articolo21 chiede a tutti di firmare contro “la continua esplusione di programmi sgraditi alle diverse logge”.