Il sindaco di Parma, Pietro Vignali, è l’unico a rimanere fermo nella posizione di chi non vuole mollare. Intorno a lui, il terremoto di atti giudiziari e ribaltoni politici continua. E nonostante le ferie in arrivo, il procuratore di Parma, Gerardo Laguardia, conferma che “l’inchiesta non è ancora chiusa, diciamo anzi che entra nel vivo adesso”.
Ci sono novità in arrivo, quindi, ma non nei prossimi giorni: “Intanto concludiamo gli interrogatori delle 11 persone già arrestate – afferma il procuratore, con il sorriso gelido di chi sa ma non vuole dire – . Alcuni hanno fatto sapere la loro disponibilità a fornire dichiarazioni: la prossima settimana sarà molto intensa. Così come quella che si sta concludendo, per il pm Dal Monte: sono tantissime le persone che si stanno interrogando in quanto informate sui fatti. Oltre ai nomi già noti, comunque, per il momento non ci sono altri indagati e non sono partiti avvisi di garanzia. Non si sono effettuate nemmeno altre perquisizioni e altri sequestri. Ma l’inchiesta non è chiusa. Noi andiamo avanti, l’aspetto politico di quanto sta succedendo in questi giorni non ci interessa: ci sono filoni diversi, che seguiremo”.
L’inchiesta ‘Green money’ non è l’unica che coinvolge il Comune: in ballo, ancora, l’inchiesta sul buco milionario di Stt, azienda partecipata commissariata, quella sulla regolarità di alcune assunzioni in Comune, sulla metro di Parma. E ora, conferma Laguardia, è stato aperto un fascicolo anche sull’inceneritore, sulla base degli esposti presentati dai due avvocati del comitato gestione corretta rifiuti, Allegri e De’ Angelis, per cui si sta svolgendo anche un’indagine amministrativa che ha portato i sigilli alla struttura proprio ieri.
E insieme al terremoto giudiziario, continua anche quello politico. Ieri mattina l’Udc con una conferenza stampa ha ufficializzato la propria uscita dalla maggioranza. “E’ una conseguenza a quanto successo non solo in questi giorni – spiega Giuseppe Pellacini, assessore dimissionario -. Alla fine siamo stati i primi a sollevare dubbi sull’indebitamento e a chiedere un’assunzione di responsabilità per i buchi in bilancio che si stavano registrando. Uscendo dalla maggioranza ora voteremo liberamente le delibere che ci presenteranno sul risanamento dei conti, valutandole frase per frase”.
E l’onorevole Mauro Libè è stato ricevuto dal sindaco a cui ha espresso senza peli sulla lingua la propria opinione: “Il commissariamento non è un terrore da cui fuggire – spiega -. Se non ci sono i numeri per governare e la maggioranza non regge meglio dimettersi, è un percorso naturale”.
Il tutto senza creare fratture per il prossimo anno, dato che in città c’è già aria di campagna elettorale: “Una cosa è certa: per Parma, il prossimo anno, sicuramente ci sarà una nostra proposta. Per il resto vedremo. Da sempre noi ci schieriamo per la buona amministrazione e il rispetto delle regole. Ora quindi il nostro obiettivo è quello di sistemare i conti, dato che con la nuova finanziaria probabilmente si chiederà ai comuni di consolidare il proprio debito con quello delle partecipate: una situazione che sarebbe disastrosa per Parma. Se l’amministrazione ha in testa di presentare atti per migliorare la situazione economica troverà il nostro sostegno. Per il resto, come in tutta Italia, l’Udc valuterà le persone che si candideranno e i programmi che riterremo più utili per la città”.
Un’uscita di scena, quindi, che vuole essere quasi un temporeggiamento: si prendono le distanze da quanto successo in questi giorni, ma non si vuole chiudere definitivamente la porta alla coalizione civica che ha portato alla vittoria nelle ultime tre legislature.
Minaccia la sfiducia anche il movimento ‘Parma civica’ che da sempre ha sostenuto il sindaco, che ha dettato le proprie condizioni per continuare a sostenere Vignali. Ovvero la testa di Stelio Manuele, non ancora arrivata, e le dimissioni del sindaco dopo aver sistemato i progetti in corso d’opera e il risanamento dei conti.
Unico partito ‘fedele’, salvo qualche esponente singolo, il Pdl. Segno che Vignali gode ancora l’appoggio del fidato Giuseppe Villani. In effetti, a ben leggere la lettera inviata dal sindaco ai propri cittadini c’è scritto “Non mi candiderò come sindaco alle prossime elezioni”.
E nulla esclude che l’ex pierre di Parma punti a un posto in parlamento. Per quanto tutti i suoi appoggi romani, a cominciare dal tanto amico Gianni Letta.