A spiegare ai 200 commensali perché le pietanze non arrivavano più ci ha pensato verso mezzogiorno Enzo Erminio Boso, già senatore e parlamentare europeo del Cartroccio: “E’ Roma che ce li ha mandati – ha detto riferito agli uomini dell’Arma – e sono venuti da Vicenza. Lunedì chiamo Bossi e gli chiedo di lasciare questa maggioranza”.
Nonostante le proteste, bistecche e spezzatino sono rimasti nelle pentole. Quella contestata dai carabinieri è stata la mancanza della certificazione Cites, un documento previsto dalla Convenzione di Washington sul Commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione, che ha lo scopo di proteggere piante e animali protetti regolando e monitorando il loro commercio internazionale. Colti alla sprovvista, gli organizzatori della festa hanno subito cercato una soluzione. Tra i più impegnati a capire come ottenere il documento mancante, il deputato leghista Maurizio Fugatti. Che ha pure cercato di smorzare i toni della polemica innescata dal collega di partito Boso: “Conosciamo il suo carattere – ha detto -. Cercheremo di risolvere la situazione”.
La speranza degli organizzatori è quindi che la questione venga risolta e il banchetto con l’orso possa tenersi a cena. Visto che il pranzo si è limitato a polenta, tosella e salcicce, piatti tipici locali. Molto critico con l’iniziativa è il Wwf: ”E’ solo un pessimo esempio che ignora le leggi nazionali ed europee e mette così a rischio una specie particolarmente protetta”, dice Massimiliano Rocco, responsabile specie del Wwf Italia, esprimendo “apprezzamento per l’operato delle autorità”. “Siamo esterrefatti – rileva – da quanto la Lega ha voluto politicamente promuovere con questa iniziativa. Se voleva essere una provocazione per parlare della corretta gestione dell’orso in Trentino non serviva commettere un reato importando illegalmente carne di una specie protetta. Una condotta inaccettabile per un partito di governo”.