La Puglia di Nichi Vendola va allo shopping di festival estivi e, soprattutto, autunnali, per dare una continuità al turismo. Ne raccoglie da tutta Italia, piccoli e grandi. Si è preso Italia Wawe, che prima era ad Arezzo e poi a Livorno. Un evento che dura quasi una settimana e porta decine di miglia di persone. Ma il colpo grosso arriva dall’Emilia Romagna. Per chi a novembre prossimo volesse celebrare il quindicinale del Mei, lo storico Meeting delle Etichette Indipendenti, meglio non si rechi più nella zona fieristica di Faenza. Perché dal 25 al 27 novembre 2011, la manifestazione nata e cresciuta nella città manfreda quindici anni orsono, si trasferisce armi, bagagli e album non prodotti dalle grandi major del disco, all’interno della prima edizione del Medimex, Festival di musiche del Mediterraneo, di Bari.
La campagna acquisti nel settore culturale del governatore della Puglia, Nichi Vendola, sta avendo davvero buoni frutti. Grazie ai fondi europei per lo sviluppo regionale (Fesr) la regione governata del leader di Sinistra Ecologia e Libertà gestirà attraverso Puglia Sounds una delle manifestazioni più riuscite nell’ambito dell’industria musicale, rigorosamente indipendente, come il MEI.
“All’inizio dell’anno la situazione del settore musicale di nostra competenza non era delle migliori. In più il comune di Faenza ci ha ridotto di un terzo i finanziamenti da 100000 a 70000 euro. A questo punto non c’erano più le condizioni per continuare col Mei a Faenza”, racconta Giordano Sangiorgi, tra i fondatori e attuale organizzatore del Mei, “l’offerta che ci ha fatto la regione Puglia era quindi un’opportunità unica da cogliere al volo, almeno per il 2011”.
Sì, perché quella che Sangiorgi definisce una “consulenza”, l’ “esportazione di un know-how”, per ora non pare essere un’azione ripetibile per i pugliesi anche per il 2012, dal momento che i fondi Fesr si fermano alla copertura fino a dicembre 2011.
“Il Puglia Sounds ci fornisce una copertura del capitale di rischio attraverso la ricerca di sponsor, del lavoro di comunicazione e marketing che a Faenza e in Emilia-Romagna nessuno ci permetteva più di sostenere”, continua Sangiorgi, “oltre ai quasi 100000 euro del Comune, ai 30000 che ci forniva la Regione e a pochi migliaia di euro da parte di sponsor privati, noi attraverso le entrate dei partecipanti ci procuravamo un giro commerciale di oltre 400000 euro. Ma se, faccio un esempio, fosse venuto a nevicare, a noi chi ci copriva il pericolo che correvamo di rimanere senza pubblico pagante? Guardate che il MEI a gennaio 2011 rischiava di chiudere del tutto”.
Massimo Mezzetti, assessore alla cultura dell’Emilia Romagna, anche lui area Sel commenta il passaggio dall’Emilia alla Puglia del Mei: “La Puglia riceve otto milioni di fondi Fers e sulla cultura ha fatto un investimento serio, diventando un polo di attrazione nazionale. Va però detto che quando ci siamo interessati al salvataggio del Mei, Sangiorgi aveva già trovato un accordo con la Puglia. Mi chiedo solo cosa succederà quando la Puglia, a fine 2011, finirà i fondi dopo aver creato parecchie aspettative agli organizzatori del Mei”.
“Per il 2012 la partita è aperta”, chiosa Sangiorgi, “il marchio MEI fa un breve “viaggio” in Puglia, ma rimane comunque in Emilia-Romagna già con la prima edizione dal 23 al 25 settembre del Faenza Supersound quando alcuni tra gli operatori più importanti del settore come MTV, Radio Rai, Isoradio, incontreranno i giovani all’interno del Campus MEI”.
Manifestazione che per molti, tra le migliaia di fan di tutta Italia che seguono il MEI fin dal 1997, sembra già di assoluto ripiego. Anche se la saga di una delle più importanti e attente kermesse sulla musica indipendente italiana avrà sicuramente ulteriori sviluppi: “l’obiettivo è quello di far tornare il Mei in Emilia Romagna”, aggiunge l’assessore, “magari sviluppando un ragionamento collettivo anche con nuovi sponsor privati”.