Perché i proprietari de La7, cioè Telecom, continuano a non replicare a Enrico Mentana che chiede di sapere quali siano le ragioni che hanno impedito a Michele Santoro di approdare a quella emittente? Probabilmente non possono farlo, perché il conflitto di interessi è una cosa seria, una sorta di manganello che si abbatte su chi osa ribellarsi ai voleri del presidente editore e censore.
Per anni Berlusconi ha chiesto l’espulsione e la soppressione di Annozero, al punto che l’ex direttore della Rai, Mauro Masi, chiese persino una consulenza a Bisignani, tanto per confermare il guinzaglio che collega da sempre la loggia P2 a quella P4.
Finalmente questa espulsione è avvenuta, e ora La7 avrebbe voluto dare un un nuovo palcoscenico a Santoro, a Travaglio, a Vauro, ma come si può osare tanto, deve aver pensato il presidente censore, per altro preoccupato anche per i buoni ascolti che la trasmissione avrebbe certamente guadagnato, vanificando gli sforzi delle squadre d’azione Berlusconi.
Non sappiamo ovviamente come siano andate le cose, ma non ci vuole molta fantasia a immaginare che la voce suadente di un ministro, di un vice, di un faccendiere incappucciato, possano aver sussusurato all’orecchio di qualche dirigente della emitente parole più o meno come queste: ” Chi ve lo fa fare, perhè mettervi in casa uno così, ma volete proprio arrivare allo scontro finale, vi sembra il caso, mentre stiamo discutendo di tariffe telefoniche, di infrastrutture, di banda larga, di digitale, di frequenze da assegnare? Per carità nessuna minaccia, ma un po’ di prudenza non guasterebbe…”
Naturalmente non sapremo mai se le cose siano andate davvero così, o almeno non lo sapremo fino alla prossima inchiesta e fino alle prossime intercettazioni.
Per questo vogliono subito la legge bavaglio per continuare a fare i loro comodi, per continuare a minacciare senza che nessuno possa provarlo, per ordinare e ottenere espulsioni e censure senza che alcuno possa mai riuscire a svelare i nomi dei mandanti.
Dal momento che, almeno questa volta, hanno lasciato le loro impronte ovunque, sarà il caso di inseguirli e di chiedere a gran voce l’espulsione dei censori e il reintegro dei censurati.
Giovedì prossimo si riunirà il consiglio di amministrazione della Rai per discutere anche dei casi Santoro, Fazio, Saviano, Gabanelli… Articolo 21 ci sarà insieme ai raprresentanti della Fnsi, dell’Usigrai, di Libertà e Giutizia, del Popolo Viola, di Move On e di chiunque avrà voglia di infilarsi un cappuccio nero e reclamare l’immediata restituzione ai cittadini che ancora pagano un canone dei programmi e degli autori che sono stati sequestrati e sottratti “al pubblico godimento”.
Michele Santoro ha dato la sua disponibilità a percepire un euro per realizzare il nuovo programma, quelli e quelle che lo hanno accompagnato alla porta dovrebbero essere dimessi con un euro di buona uscita!
Eventualmente se lo possono far prestare dall’amico Bisignani, dal momento che era così interessato alle vicende di Viale Mazzini e dintorni…