Ha aspettato 15 anni per incontrarlo. Poi, all’improvviso gli si è materializzato davanti agli occhi. L’ultimo degli editori puri, Andrea Zanussi – erede degli elettrodomestici, ex mecenate del quotidiano l’Indipendente – ha ritrovato l’ultimo dei liberi pensatori, Massimo Fini.
È successo nella casa-giardino dell’avvocato milanese L.S. dove Fini diffondeva tra le sciure milanesi il verbo de “Il Mullah Omar” (edizioni Marsilio) in testa alle classifiche, dipinto nella sua ruvidezza come un eroe romantico.
Fini ricorda un rampante Vittorio Feltri, allora direttore del quotidiano che quindici anni fa divenne “il caso”. Proprio come di questi tempi è il Fatto Quotidiano. “Anzi L’Indipendente, de Il Fatto, si può dire che ne è un po’ l’antesignano”, fa notare Fini. L’Indi cavalcò felicemente l’onda di Mani Pulite e della Lega e divenne un successo editoriale da 130mila copie. Una gallina dalle uova d’oro che valeva cash 50 miliardi. Ma un Feltri furioso tirò il collo alla gallina e la spiumò fino all’ultima penna! Si “vendette” al nemico e passò a dirigere Il Giornale. Montanelli si dimise e fondò La Voce che falliva un anno dopo. Insomma, uno sconquasso generale che non giovò a nessuno. Neanche a chi scrive, la quale finì in cassa integrazione.
Zanussi, 15 anni dopo, chiede a Fini: “Perchè non mi hai sostituito te Feltri, alla direzione dell’Indipendente?”. Risposta: “Ho sempre preferito essere un cane sciolto ma sicuramente feci un errore”. Magra consolazione. “Ultimamente con il coltello alla gola, messo alle strette, in uno dei nostri pour parler anche Feltri mi ha ammesso di aver sbagliato“, continua il Fini. “Eravamo liberi, anche di sparare in prima pagina che l’editore era uno str..zo”. Sorride Zanussi: “E lo avete fatto”.
Conclude il Fini: “Quattro sono stati i protagonisti della Rivoluzione in Italia: Bossi, L’Indi, Di Pietro e Funari. Bossi è stato innocuizzato perché costretto dalla cecità della sinistra a legarsi a Berlusconi. Di Pietro è passato alla politica. Funari fu brutalmente emarginato dalla televisione e l’Indi è andato al macero perché Feltri si portò con sè la struttura del giornale”. Di quegli anni rimane solo un ricordo agro-dolce. Come i pappadums serviti a cena.
di Januaria Piromallo
P.S. Il pensiero di Massimo Fini sarà interpretato a teatro da Elisabetta Pozzi in una “Cassandra” rivisitata. Il tour partirà il 3 luglio da Sutri.