Fumata bianca a Bruxelles nella lotta alla pedopornografia su Internet. L’accordo siglato tra Parlamento e Consiglio europeo obbligherà per legge gli stati membri a chiudere per sempre i siti dove circola “materiale sospetto”. La normativa fa parte della nuova direttiva Ue contro i soprusi sessuali nei confronti dei minori proposta dalla Commissione lo scorso marzo e oggi al vaglio delle istituzioni europee.
Il dibattito è acceso, non solo per la gravità del fenomeno, ma anche per la paura che una legge di questo tipo possa avere conseguenze censorie sulla libertà della rete, andando a oscurare anche siti e blog che di pornografico non hanno niente.
Secondo le statistiche della Commissione, tra il 10 e il 20% dei bambini europei hanno subito delle molestie sessuali, sia pur di diversa entità. Visto che le insidie vengono sempre più da Internet, è stato chiesto a gran voce l’intervento di Bruxelles, chiamata a stabilire misure obbligatorie per evitare che i pedofili abusino della rete per adescare nuove vittime.
La proposta presentata qualche mese fa dalla Commissione prevedeva solo il blocco dei siti sospetti. Oggi Parlamento e Consiglio vanno più in là, chiedendo la loro totale cancellazione. Roberta Angelilli (Pdl), responsabile del dossier in commissione libertà civili del Parlamento europeo, è a favore di un più stretto giro di vite: “Dobbiamo rafforzare i controlli, criminalizzare le nuove forme di abuso sessuale nei confronti dei bambini come quelle che corrono sulle chat, e proteggere le vittime prima, durante e dopo il processo”.
Ma non manca chi teme che questo “giro di vite” si traduca in una nuova forma di censura per la libertà d’espressione online. La paura è che, una volta passato il concetto della legittima intrusione delle autorità nazionali sul web, si cominci a chiuderei portali che fanno controinformazione. Il dibattito è molto acceso in Germania, dove il ministro della famiglia Ursula von der Leyen sta spingendo per creare delle liste nere di siti per contrastare la pedopornografia online. La lista conterrebbe oggi circa 1500 siti che, secondo la ministra, eviterebbe circa 450mila vittime al giorno. “Il mio obiettivo è combattere gli abusi ai minori ad ogni livello. Il blocco dei siti sarebbe solo una parte di un piano ben più vasto”, ha dichiarato la von der Leyen allo Spiegel. Un’impostazione che non convince gli attivisti della rete, dal momento che si tratterebbe della prima volta dalla fine della guerra mondiale che la polizia interferirebbe nei mass media (almeno nella Germania Ovest). Proprio per questo, 100mila persone hanno già firmato una petizione contro la misura proposta, il doppio della cifra sufficiente per portare la questione in Parlamento.
Restano poi i dubbi sull’effettiva utilità di concentrarsi sulla chiusura dei siti ritenuti pericolosi, visto che molto materiale pornografico (foto, video, contatti) circola su Facebook o via mail. Secondo gli attivisti, è più utile la PhotoDna messa a punto in questi giorni dalla Microsoft. Si tratta di una sofisticata tecnologia di riconoscimento di immagini che costituisce una specie di codice genetico di un’immagine pedopornografiche, che viene così marchiata per sempre e bandita dalla rete. Il sistema, ideato dalla Digital Crime Unit dell’azienda di Bill Gates, costruirebbe un archivio dati delle foto marchiate, e questo con la collaborazione proprio dei social network.
Ma intanto Bruxelles va avanti per la sua strada. Si attende il voto della commissione libertà civili del Parlamento di questo mese e poi della plenaria in Settembre. Se approvata, come sembra, la proposta di direttiva passerà all’approvazione del Consiglio Ue, ovvero degli stati membri, che si ritroverebbero così costretti a chiudere un sito dubbio di contenere materiale pedopornografico.
Diritti
Verso l’approvazione della direttiva Ue
sulla pedopornografia
Via libera da Consiglio e Parlamento europeo alla proposta della Commissione che obbligherà gli stati membri a chiudere tutti i siti sospetti. Ma gli attivisti della rete temono una stretta alla libertà d'espressione
Il dibattito è acceso, non solo per la gravità del fenomeno, ma anche per la paura che una legge di questo tipo possa avere conseguenze censorie sulla libertà della rete, andando a oscurare anche siti e blog che di pornografico non hanno niente.
Secondo le statistiche della Commissione, tra il 10 e il 20% dei bambini europei hanno subito delle molestie sessuali, sia pur di diversa entità. Visto che le insidie vengono sempre più da Internet, è stato chiesto a gran voce l’intervento di Bruxelles, chiamata a stabilire misure obbligatorie per evitare che i pedofili abusino della rete per adescare nuove vittime.
La proposta presentata qualche mese fa dalla Commissione prevedeva solo il blocco dei siti sospetti. Oggi Parlamento e Consiglio vanno più in là, chiedendo la loro totale cancellazione. Roberta Angelilli (Pdl), responsabile del dossier in commissione libertà civili del Parlamento europeo, è a favore di un più stretto giro di vite: “Dobbiamo rafforzare i controlli, criminalizzare le nuove forme di abuso sessuale nei confronti dei bambini come quelle che corrono sulle chat, e proteggere le vittime prima, durante e dopo il processo”.
Ma non manca chi teme che questo “giro di vite” si traduca in una nuova forma di censura per la libertà d’espressione online. La paura è che, una volta passato il concetto della legittima intrusione delle autorità nazionali sul web, si cominci a chiuderei portali che fanno controinformazione. Il dibattito è molto acceso in Germania, dove il ministro della famiglia Ursula von der Leyen sta spingendo per creare delle liste nere di siti per contrastare la pedopornografia online. La lista conterrebbe oggi circa 1500 siti che, secondo la ministra, eviterebbe circa 450mila vittime al giorno. “Il mio obiettivo è combattere gli abusi ai minori ad ogni livello. Il blocco dei siti sarebbe solo una parte di un piano ben più vasto”, ha dichiarato la von der Leyen allo Spiegel. Un’impostazione che non convince gli attivisti della rete, dal momento che si tratterebbe della prima volta dalla fine della guerra mondiale che la polizia interferirebbe nei mass media (almeno nella Germania Ovest). Proprio per questo, 100mila persone hanno già firmato una petizione contro la misura proposta, il doppio della cifra sufficiente per portare la questione in Parlamento.
Restano poi i dubbi sull’effettiva utilità di concentrarsi sulla chiusura dei siti ritenuti pericolosi, visto che molto materiale pornografico (foto, video, contatti) circola su Facebook o via mail. Secondo gli attivisti, è più utile la PhotoDna messa a punto in questi giorni dalla Microsoft. Si tratta di una sofisticata tecnologia di riconoscimento di immagini che costituisce una specie di codice genetico di un’immagine pedopornografiche, che viene così marchiata per sempre e bandita dalla rete. Il sistema, ideato dalla Digital Crime Unit dell’azienda di Bill Gates, costruirebbe un archivio dati delle foto marchiate, e questo con la collaborazione proprio dei social network.
Ma intanto Bruxelles va avanti per la sua strada. Si attende il voto della commissione libertà civili del Parlamento di questo mese e poi della plenaria in Settembre. Se approvata, come sembra, la proposta di direttiva passerà all’approvazione del Consiglio Ue, ovvero degli stati membri, che si ritroverebbero così costretti a chiudere un sito dubbio di contenere materiale pedopornografico.
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Damasco, 16 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Difesa siriano ha accusato domenica il gruppo libanese Hezbollah di aver rapito e ucciso tre soldati in Libano. Lo hanno riferito i media statali.
"Un gruppo della milizia di Hezbollah... ha rapito tre membri dell'esercito siriano al confine tra Siria e Libano... prima di portarli in territorio libanese ed eliminarli", ha affermato il ministero della Difesa, citato dall'agenzia di stampa Sana.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha dichiarato che un colpo d'arma da fuoco proveniente dal Libano ha colpito un veicolo all'interno di un centro residenziale nel nord di Israele. "Stamattina, uno sparo ha colpito un veicolo parcheggiato nella zona di Avivim. Non sono stati segnalati feriti. Lo sparo è molto probabilmente partito dal territorio libanese", ha affermato l'esercito in una dichiarazione. "Qualsiasi fuoco diretto verso Israele dal territorio libanese costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano", ha aggiunto l'esercito.
Kiev, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo di stato maggiore delle forze armate, con un decreto emesso oggi, mentre le truppe in prima linea di Kiev continuano ad essere in difficoltà. Secondo un comunicato, Anatoliy Bargylevych è stato sostituito da Andriy Gnatov, a cui "è stato affidato il compito di aumentare l'efficienza della gestione".
"È un combattente", ha detto Zelensky parlando di Gnatov. "Il suo compito è quello di apportare maggiore esperienza di combattimento, l'esperienza delle nostre brigate nella pianificazione delle operazioni, difensive e offensive, nonché uno sviluppo più attivo del sistema dei corpi d'armata", ha aggiunto. "Tutto ciò che le nostre brigate hanno imparato dalla guerra dovrebbe essere implementato al cento per cento a livello di pianificazione".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Un uomo di 45 anni è stato dato alle fiamme nel bel mezzo di Times Square, a New York, la scorsa notte. Lo ha riferito la polizia. Le immagini delle telecamere hanno immortalato il momento in cui l'uomo, a torso nudo e gravemente ustionato, è stato trasportato d'urgenza dalle autorità in ambulanza dopo che le fiamme erano state spente.
La polizia afferma che il 45enne è stato soccorso alle 4 del mattino ed è stato portato in un ospedale vicino in condizioni stabili. Il suo aggressore sarebbe fuggito dalla scena ed è ricercato dalle autorità. Non sono state in grado di dire se l'attacco fosse casuale o mirato.
Gli investigatori hanno riferito che l'uomo era stato cosparso con un liquido infiammabile prima che qualcuno appiccasse il fuoco. La vittima, avvolta dalle fiamme, si era messa poi a correre, quando qualcuno è uscito da un'auto e ha spento il fuoco con un estintore a polvere.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos) - La Macedonia del Nord ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni per l'incendio in una discoteca che ha causato almeno 59 morti e decine di feriti, mentre le autorità hanno arrestato 15 persone per interrogarle e il ministro degli Interni ha affermato che un'ispezione preliminare ha rivelato che il club stava operando senza la licenza necessaria.
Al termine di una giornata in cui il piccolo Paese balcanico è stato alle prese con un disastro mai visto da decenni, il ministro degli Interni Panche Toshkovski ha dichiarato che il club nella città orientale di Kočani, dove si è verificato l'incendio prima dell'alba, sembrava operare illegalmente.
Più di 20 persone sono sotto inchiesta, 15 delle quali sono sotto custodia della polizia, mentre altri sospettati di coinvolgimento si trovano in ospedale, ha aggiunto Toshkovski. La maggior parte delle vittime dell'incendio, che ha devastato il nightclub Pulse durante un concerto hip-hop, erano adolescenti e giovani adulti. Circa 155 sono rimasti feriti, molti in modo grave.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - Il desiderio della Gran Bretagna di rubare i beni russi è legato alla lunga tradizione inglese della pirateria, diventata un segno distintivo della corona britannica insieme a "rapine e omicidi". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Questa è una delle tradizioni inglesi, come bere il tè e le corse di cavalli. Il fatto è che la pirateria è stata legalizzata in Inghilterra", ha scritto la diplomatica sul suo canale Telegram. "Ai pirati era proibito attaccare le navi inglesi, ma era loro permesso derubare le navi dei concorrenti. Moralità immorale".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - I media libanesi riferiscono di un morto in un attacco aereo israeliano nella città meridionale di Aainata. Ulteriori raid sono stati segnalati a Kafr Kila. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf.