Il tocco magico di Berlusconi sembra finito, anzi… Le sue aziende scendono in borsa, Don Verzé è alla ricerca di qualche socio salvatore, Geronzi defenestrato e condannato, Ligresti in crisi, Mora in galera, Minetti e Fede sotto processo, come il fratello Paolo, Bossi alla canna del gas, la Carfagna chiacchierata, la Santanché scomparsa, Bertolaso in disgrazia, Gianni Letta… Povero Alfano…
Alfano, non andrai lontano
Vien da pensar che il nazionale Auriga
a tutti i componenti della corte
da qualche tempo stia portando sfiga,
dando a ciascuno il bacio della morte.
Il mago Bertolaso è nelle grane
e il tempo dei trionfi è ormai passato.
Il Cesarone fa vita da cane,
mentre Dell’Utri sembra destinato
a finir quanto prima in una cella
con Geronzi cacciato dal potere.
Ligresti sta affrontando una procella.
Lele Mora è associato alle galere.
Il Berluschino è già sotto processo
per un commercio di intercettazioni,
mentre l’amico Letta è assai malmesso.
Sandro Bondi sparì per dimissioni.
e della Santanché non c’è più traccia.
E’ in gravi ambasce pure Don Verzé
al quale i creditori dan la caccia
e a Comincioli andò ancor peggio, ahimé.
Fede e Minetti se la vedon brutta
per quelle storie di prostituzione
e per le tante aziende male butta
poiché ogni dì va giù la quotazione.
Bossi, il padan, di Bobo per la fronda
alla pension si avvia col suo trotino
e la calunnia la Carfagna inonda.
In queste condizioni l’Angelino,
eletto segretario Pdl
poiché Silvio l’ha imposto ai suoi venduti,
fra scongiuri, esorcismi e cacarelle
vive toccando ferro ed attributi.