Enrico Nicoletti, 84 anni, ex “cassiere” della banda della Magliana, è stato arrestato a Roma dalla polizia. L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di millantato credito, truffa, usura, falso, riciclaggio e ricettazione. In manette è finito anche il suo braccio destro, Alessio Monselles, 68 anni, arrestato dagli uomini della Guardia di Finanza, che hanno condotto nei suoi confronti accertamenti di natura patrimoniale.

Si tratta dell’ultimo atto dell’operazione “Il Gioco è fatto”, nel cui ambito la Squadra mobile di Roma, guidata da Vittorio Rizzi, aveva già eseguito nell’ottobre scorso una prima tranche di misure cautelari e per la quale la scorsa settimana la Divisione anticrimine aveva eseguito un sequestro preventivo di beni per un valore di circa 2 milioni e mezzo di euro. Nicoletti secondo gli investigatori “era a capo del sodalizio criminoso, che, attraverso il millantato credito, truffava ignare vittime interessate all’acquisto di beni immobili oggetto di aste giudiziarie”. Proprio a lui sarebbero stati destinati i proventi dell’attività illecita, poi reinvestiti in attività commerciali e beni immobili. Quanto a Monselles, per lui all’interno dell’organizzazione era stato disegnato il ruolo di factotum tra l’ex boss della banda della Magliana e gli altri associati, “con compiti ben precisi nella ricezione dei proventi ricavati e nella relativa consegna allo stesso capo dell’organizzazione”.

La banda della Magliana torna così d’attualità per la seconda volta negli ultimi due giorni, dopo che ieri è stato ucciso, in pieno centro a Roma e con nove colpi di pistola, il 33enne Flavio Simmi. Era figlio di Claudio, processato (e poi assolto) con l’accusa di riciclare beni del gruppo criminale.

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