NEW YORK – Avete una domanda per Barack Obama e sapete scriverla in inglese? Vi manca solo un po’ di familiarità con Twitter, e siete pronti. La Casa Bianca ha preparato un botta e risposta su lavoro e problemi economici tra presidente e popolo dei cinguettii. I quesiti rivolti all’inquilino della Casa Bianca (attraverso la hashtag #AskObama) non mancano, e non riguardano solo l’economia. Un senatore repubblicano dell’Ohio, Rob Portman, ha domandato al presidente se pensa di raggiungere quota 6,7% per la disoccupazione, come promesso in passato. Attualmente la percentuale si aggira attorno al 9%. Il politologo Larry Sabato, da parte sua, si chiede cosa sarebbe successo se fosse stato George W. Bush ad appoggiare l’intervento in Libia.
Il sito internet della rivista Vanity Fair ha addirittura pubblicato una pagina scherzosa dove vengono date risposte a domande che difficilmente saranno selezionate. Una, ad esempio, chiede: “Perché sua moglie si comporta come la polizia alimentare?”. Michelle Obama promuove diverse iniziative per combattere l’obesità, e sta coltivando un orticello nella residenza presidenziale in nome del “mangiar sano”.
Anche se Obama utilizza Twitter (@barackobama, seguito da quasi 9 milioni di internauti), oggi le risposte vengono date in maniera tradizionale: il presidente parla davanti ad una telecamera, nella East Room della Casa Bianca. Il video viene trasmesso sul sito http://askobama.twitter.com a partire dalle 14 di New York, le 20 di mercoledì in Italia. “Il presidente, che è conosciuto per le sue risposte spesso verbose, non sarà confinato nei 140 caratteri di Twitter”, ha scherzato la CNN.
Nella East Room c’è un piccolo pubblico di 140 persone (numero uguale ai caratteri ammessi nei cinguettii). I partecipanti sono stati selezionati tra gli abbonati (detti anche followers) ai messaggini pubblicati dalla Casa Bianca (@WhiteHouse, seguita da quasi 2,5 milioni di persone). Dieci di questi, sempre scelti dall’azienda telematica, scelgono le domande per il presidente, pare senza l’intervento della squadra di Obama.
L’iniziativa ha avuto talmente tanto successo che nel corso della giornata Twitter era rallentato, se non addirittuta bloccato. Un bel grattacapo per il co-fondatore della piattaforma e moderatore della discussione, Jack Dorsey, che ha già dovuto fare i conti con altri rallentamenti per la mole di milioni di utenti che cinguettano. D’altro canto, Dorsey può vantarsi di aver dato alla luce un’aziendina che adesso ha un valore stimato di 7 miliardi di dollari.
Obama aveva già partecipato ad altri incontri telematici: in febbraio c’era stata una sorta di “riunione del villaggio” (town hall meeting) trasmessa su YouTube e promossa da Google, mentre in aprile il presidente era stato ospitato al quartier generale di Facebook, in California. In entrambi i casi, non erano mancate le polemiche: erano state evitate le domande più scivolose, come quella sulla legalizzazione della marijuana.