Con il Portogallo ridotto a “spazzatura”, la speculazione punta pesantemente sull’Italia e affonda l’indice di Piazza Affari. Il giudizio di Moody’s sulle obbligazioni portoghesi, il cui rating è stato declassato ieri al grado di junk, appunto, ha trascinato Milano verso il peggior risultato fra i principali mercati europei, nonostante l’intervento della Ue che ha bollato il rating come pura “ipotesi”. Italia prossima al collasso? Di certo, mentre Londra, Francoforte e Parigi aprivano in leggero rialzo, il Ftse Mib è arrivato a perdere anche il 2,02%, mentre l’All Share ha toccato meno 1,9%. Ad essere penalizzati, più di tutto i titoli bancari e assicurativi, che trascinano al ribasso il listino.
Fra gli istituti di credito, crollo per i big Unicredit e Intesa Sanpaolo, che sono arrivati a perdere rispettivamente il 4,46 e il 4,86%. Con la seconda che vanifica la crescita costante delle ultime due settimane. In linea il Monte dei Paschi, mentre il Banco Popolare si ferma a -3%. Fra gli assicurativi, scivolone Fonsai (giù fino a -8,06%, maglia nera del paniere principale) mentre Generali perde il 2%. Frena anche l’energia, con Enel che perde lo 0,91% e A2A in calo dello 0,66%. Nel comparto industriale arretra, dopo una partenza positiva, Fiat. Giu’ anche Pirelli e Finmeccanica.
Oltre l’impatto del Portogallo, tuttavia, pesa sul mercato anche la sensazione che l’annuncio della manovra economica, i cui interventi principali rimangono in ogni caso rimandati al 2013-2014, non abbia portato lo slancio necessario per superare i paletti di rientro del debito posti dall’Unione europea.
Diverso discorso invece, per il titolo di Mediaset. Penalizzato dalle voci di dubbi sull’accordo con Dmt e dal ritiro della norma ‘salva-Fininvest’ (che invece avvantaggia Cir, +0,69%), il titolo è arrivato a perdere il 2,34%
Sale, in controtendenza, Tod’s (+0,69%), mentre, fuori dal paniere principale, le voci di un interesse della famiglia Murdoch ha fatto decollare Telecom Italia Media (+5,08%).