Quasi cinque mesi fa – mancano esattamente 24 ore – nasceva Nessun Dorma, un gruppo eterogeneo e trasversale di persone che, con una serie di azioni e blitz urbani, cerca di riprendersi i propri spazi e invitare anche altri alla costruzione di una società civile consapevole. Nessun Dorma diventa un monito, un’esortazione all’azione, per scongiurare l’assuefazione in cui ogni giorno rischiamo di cadere.
Non a caso nasciamo cinque mesi fa: siamo a febbraio, all’indomani dell’ennesimo scandalo sessualpolitico di Berlusconi, Ruby e le ragazze dell’Olgettina. In quel momento in Italia finalmente si spezza l’incantesimo durato 17 anni, nell’aria si percepisce un risveglio collettivo, la voglia di mostrare al mondo che c’è un Italia migliore di quella rappresentata dal presidente del consiglio. Il 7 febbraio, alla vigilia di Se non ora quando, decidiamo che è il momento di fare la nostra parte e, per rilanciare la manifestazione delle donne, organizziamo un blitz notturno in giro per Roma. La mattina dopo 150 statue di Roma si risvegliano con dei cartelli al collo con messaggi come “C’è un’Italia che non chiude gli occhi” e “Il corpo dell’Italia non è in vendita”.
Oggi, dopo cinque mesi, nasce questo blog e, per una bella coincidenza, accade ancora una volta alla vigilia di un altro appuntamento di Se non ora quando: l’incontro organizzato a Siena il 9 e 10 luglio prossimi. Il blog nasce con la voglia di raccontare le tante cose che succedono nell’Italia migliore, quell’Italia in cui ci si mette in gioco in prima persona e si lotta per i diritti, l’ambiente, la democrazia, la giustizia sociale, volendo dimostrare come questa sia l’unica strada possibile e giusta per ricostruire un Paese in cui la legge è uguale per tutti e fare in modo che ognuno di noi si senta davvero parte di una comunità, senza distinzioni.
In questi mesi abbiamo provato a suonare un campanello d’allarme ogni qual volta ne abbiamo sentito il bisogno, lanciando sempre lo stesso messaggio: nessun dorma è un monito che vale per tutte e per tutti noi. L’abbiamo lanciato per le strade di molte città a cui, nottetempo, è stato modificato il nome di vie e di piazze che sono diventate “Via Berlusconi”, “Largo ai giovani”, “Viale del tramonto di governo”. L’abbiamo fatto alla vigilia del ballottaggio delle amministrative, tappezzando le città con il messaggio “C’era una volta Berluscopoli” e, ancora, per dire Sì ai referendum. Siamo stati di fronte al tribunale di Milano durante la prima udienza al processo Berlusconi e davanti al Parlamento per chiederne le dimissioni.
Ci saremo ancora nei prossimi giorni e nei prossimi mesi, sperando che altre persone vogliano unirsi a quest’onda positiva che sta invadendo l’Italia e che, ora più che mai, ha bisogno di mantenere alta l’attenzione; perché molte partite si perdono quando si è convinti di essere a un passo dalla vittoria.
Anche attraverso le pagine di questo blog proveremo a raccontare quello che accade dalla parte dell’Italia migliore.