Diritti tv, intesa raggiunta. L’assemblea della Lega di serie A ha approvato oggi all’unanimità un accordo per la ripartizione dei 197 milioni di euro provenienti dalla vendita dei diritti televisivi legata ai bacini d’utenza.
La svolta è arrivata grazie all’ok dei club medio-piccoli alla modifica del peso dell’auditel nella divisione della torta che vale complessivamente un miliardo di euro all’anno. Dal 33% al 16,3%, l’impatto dell’auditel si dimezza e fa felici tutti. Le squadre di prima fascia (Juventus, Inter e Milan), che nei mesi scorsi avevano minacciato di bloccare le trattative per via della scelta di tutte le altre società di serie A di rivedere al ribasso le quote spettanti alle big, e quelle che vorrebbero diventarlo, vedi Lazio, Napoli e Roma, che grazie al nuovo accordo mettono in tasca qualche milione in più rispetto alla stagione scorsa.
L’ennesimo caso del pallone italiano era nato ad aprile. Quando 15 società del massimo campionato avevano deciso di non accettare più le condizioni che garantivano ai club più blasonati un ritorno economico dai diritti tv decisamente superiore al loro. Per stabilire se e come intervenire, avevano approvato all’unanimità una delibera che prevedeva di affidare a tre istituti demoscopici un’indagine circa i bacini di utenza di tutte le società di serie A. I risultati della ricerca avevano regalato un sorriso grande così a Roma e Napoli, che vedevano aumentare i propri ricavi di circa 8 milioni di euro. Lotito, il presidente della Lazio, uno dei principali sostenitori della delibera di aprile, non stava più nella pelle. Per la società biancoceleste i ricavi sarebbero aumentati addirittura di quasi 13 milioni di euro. Insomma, un affare da difendere con le unghie e con i denti dalle pretese di Juve, Milan e Inter, che invece vedevano crollare i propri introiti e che giuravano battaglia fino alla fine perché il nuovo disegno rischiava di mettere in crisi bilanci già provati da numeri che non sempre tornavano.
“Senza accordo percorreremo le vie legali in tutti i gradini necessari”, aveva tuonato nei giorni scorsi Ernesto Paolillo, amministratore delegato dell’Inter. E pure il massimo dirigente della Juventus, Andrea Agnelli, non dimostrava di essere troppo ottimista circa il buon esito delle trattative: “Clima di tempesta, non c’è apertura da parte delle piccole”. Sulla stessa linea, l’ad del Milan Adriano Galliani, che diceva: “E’ solo la prima tappa di una lunga vicenda. Questa decisione è sbagliata e verrà impugnata. Se necessario, andremo avanti in tutti i gradi di giudizio”. Incassato il no della corte di giustizia della Figc, le tre grandi del calcio italiano si preparavano a fare valere le proprie ragioni in tutte le sedi opportune, fino al Consiglio di Stato.
Non è stato necessario, oggi l’assemblea della Lega di serie A ha raccolto il sì da parte di tutte le squadre, che hanno trovato un compromesso a metà strada. Dunque, via libera per la spatizione dei diritti tv per la stagione 2011-12. Per quelle che verranno, invece, è previsto un incontro che si dovrebbe tenere la prossima settimana.
di Dario Pelizzari