I mercati in caduta libera, l’Italia sotto attacco finanziario e Giulio Tremonti che di prima mattina legge l’intervista rilasciata da Berlusconi a Repubblica dopo le nuove rivelazioni dell’indagine P4 e chiama il Quirinale manifestando l’intenzione di dimettersi. E’ cominciata così l’ennesima giornata di scontro all’interno del governo, conclusasi solo in apparenza con un colloquio che il Cavaliere ha definito “lungo e cordiale” ma che, nella realtà dei fatti, secondo quanto hanno raccontato a ilfattoquotidiano.it più fonti vicine al governo, ha visto gli attori in campo ad un passo dalla rottura definitiva. E dalla crisi conclamata. Che, a questo punto, appare sempre più vicina.
L’incontro chiarificatore tra Berlusconi e Tremonti è dunque stato imposto dal Colle, dove appunto in mattinata il ministro dell’Economia aveva fatto sapere di avere le dimissioni in tasca. E con il Quirinale che, via Gianni Letta, ha fatto conoscere immediatamente lo stato dell’arte al Cavaliere. In quelle ore, Piazza Affari era in caduta libera. E le voci sulla fibrillazione interna all’esecutivo hanno convinto, con grande soddisfazione di Napolitano, Mario Draghi a intervenire promuovendo la manovra.
Nel frattempo, sempre il Quirinale ha invitato alla responsabilità, spingendo Tremonti e Berlusconi a un chiarimento immediato sotto l’occhio vigile di Gianni Letta. Quarantacinque minuti di puro gelo tra il titolare dell’Economia e il premier. E dove è emerso che la volontà del titolare di via XX Settembre di lasciare l’incarico è solo rinviata a quando le condizioni lo consentiranno, presumibilmente dopo l’approvazione definitiva della manovra; il rapporto con Berlusconi, nonostante i comunicati di facciata, appare ormai logoro. Il premier, d’altra parte, non si sarebbe rimangiato quanto detto negli ultimi giorni sul conto di Tremonti.Insomma, più che ricucire, i due hanno siglato una tregua. Che può durare qualche giorno. O poche settimane, se il percorso della manovra economica procede senza intoppi. Eventualità al quanto improbabile, considerato che la Lega oggi ha annunciato la volontà di “migliorarla e renderla più equa”.
Ma per quanto sia disponibile a eventuali correttivi, Tremonti non riesce più a digerire i continui attacchi del premier. A scatenare la reazione del ministro dell’Economia, si diceva, è stata per prima l’intervista a Berlusconi pubblicata da Repubblica. “Tremonti si crede un genio – ha detto il Cavaliere – e considera tutti gli altri dei cretini. Lo sopporto perché lo conosco da tempo, è l’unico che non fa il gioco di squadra. Ma tanto dove va?”. E la smentita del Presidente del Consiglio è stata ancora più grottesca: “E’ stato trasformato un amichevole colloquio in un’intervista con tanto di domanda e risposte”. Dei contenuti Berlusconi non ha smentito neanche una virgola. Così il ministro dell’Economia ha bussato al Quirinale per consegnare le proprie dimissioni. E si è ritrovato a Palazzo Chigi costretto a incontrare il premier, con Gianni Letta nei panni di tutor. E quello scambio di battute al veleno a Palazzo Chigi con Tremonti che ribadiva la sua ferma volontà a dimettersi e Berlusconi che si diceva pronto a riceverle ma purtroppo il momento non è quello giusto. Esattamente quello che pensa Napolitano.
di Davide Vecchi e Sara Nicoli
Politica
Crisi di governo, B: “Tremonti? Lo sopporto”
Lui chiama Napolitano e dice: mi dimetto
Su Repubblica il Cavaliere dice del ministro dell'Economia: "Non fa gioco di squadra, ma poi dove va?". Immediata la reazione di Tremonti che chiama Napolitano per annunciare le proprie dimissioni. Conclusione: il cavaliere e il titolare del Tesoro si ritrovano in un pranzo di gelo assoluto
I mercati in caduta libera, l’Italia sotto attacco finanziario e Giulio Tremonti che di prima mattina legge l’intervista rilasciata da Berlusconi a Repubblica dopo le nuove rivelazioni dell’indagine P4 e chiama il Quirinale manifestando l’intenzione di dimettersi. E’ cominciata così l’ennesima giornata di scontro all’interno del governo, conclusasi solo in apparenza con un colloquio che il Cavaliere ha definito “lungo e cordiale” ma che, nella realtà dei fatti, secondo quanto hanno raccontato a ilfattoquotidiano.it più fonti vicine al governo, ha visto gli attori in campo ad un passo dalla rottura definitiva. E dalla crisi conclamata. Che, a questo punto, appare sempre più vicina.
L’incontro chiarificatore tra Berlusconi e Tremonti è dunque stato imposto dal Colle, dove appunto in mattinata il ministro dell’Economia aveva fatto sapere di avere le dimissioni in tasca. E con il Quirinale che, via Gianni Letta, ha fatto conoscere immediatamente lo stato dell’arte al Cavaliere. In quelle ore, Piazza Affari era in caduta libera. E le voci sulla fibrillazione interna all’esecutivo hanno convinto, con grande soddisfazione di Napolitano, Mario Draghi a intervenire promuovendo la manovra.
Nel frattempo, sempre il Quirinale ha invitato alla responsabilità, spingendo Tremonti e Berlusconi a un chiarimento immediato sotto l’occhio vigile di Gianni Letta. Quarantacinque minuti di puro gelo tra il titolare dell’Economia e il premier. E dove è emerso che la volontà del titolare di via XX Settembre di lasciare l’incarico è solo rinviata a quando le condizioni lo consentiranno, presumibilmente dopo l’approvazione definitiva della manovra; il rapporto con Berlusconi, nonostante i comunicati di facciata, appare ormai logoro. Il premier, d’altra parte, non si sarebbe rimangiato quanto detto negli ultimi giorni sul conto di Tremonti.Insomma, più che ricucire, i due hanno siglato una tregua. Che può durare qualche giorno. O poche settimane, se il percorso della manovra economica procede senza intoppi. Eventualità al quanto improbabile, considerato che la Lega oggi ha annunciato la volontà di “migliorarla e renderla più equa”.
Ma per quanto sia disponibile a eventuali correttivi, Tremonti non riesce più a digerire i continui attacchi del premier. A scatenare la reazione del ministro dell’Economia, si diceva, è stata per prima l’intervista a Berlusconi pubblicata da Repubblica. “Tremonti si crede un genio – ha detto il Cavaliere – e considera tutti gli altri dei cretini. Lo sopporto perché lo conosco da tempo, è l’unico che non fa il gioco di squadra. Ma tanto dove va?”. E la smentita del Presidente del Consiglio è stata ancora più grottesca: “E’ stato trasformato un amichevole colloquio in un’intervista con tanto di domanda e risposte”. Dei contenuti Berlusconi non ha smentito neanche una virgola. Così il ministro dell’Economia ha bussato al Quirinale per consegnare le proprie dimissioni. E si è ritrovato a Palazzo Chigi costretto a incontrare il premier, con Gianni Letta nei panni di tutor. E quello scambio di battute al veleno a Palazzo Chigi con Tremonti che ribadiva la sua ferma volontà a dimettersi e Berlusconi che si diceva pronto a riceverle ma purtroppo il momento non è quello giusto. Esattamente quello che pensa Napolitano.
di Davide Vecchi e Sara Nicoli
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Fini ne faccia uno completamente nuovo”
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lasciasse finiremmo coma la Grecia”
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".