Berlusconi decede (meraviglioso Silvio ieri mentre ascoltava ossequioso Scilipoti!) e non è nata una destra laica, liberale, legalitaria. Questo progetto è morto quando Gianfrancuccio ha deciso di entrare nel terzo polo che è chiaramente il contrario di questi tre magici termini. In quel momento abbiamo scoperto che oltre ad essere un delfino spiaggiato non aveva neanche strategia sui tempi medi. Il 14 dicembre poi abbiamo saputo che era una sega pure in tattica.
È molto triste perché il progetto rimane valido e appena il nano verrà lanciato dal cannone del circo nei cieli del ricordo si aprirà uno spazio enorme. Tonino l’ha intuito alla grande e non vuole presentarsi ai prossimi elettori di destra come quello che odiava Berlusconi. È una cosa saggia che però non avrà esiti perchè quelle praterie a destra le invaderà la Lega. A due condizioni: se riuscirà a sfilarsi in tempo da questa tangentopoli della libertà. E soprattutto se riuscirà a conciliare di nuovo il leghismo Maronita con quello scissionista e a darla a bere ancora una volta che si può mandare l’esercito in val di Susa e difendere nello stesso tempo le valli dal tirannico Stato Italiano. Operazione difficile ma non impossibile, visto il deserto attorno. Alfano e il pdl invece confermeranno quello che sono da anni: un pallido ricordo di politica e democrazia.