Dieci giorni per raggiungere un accordo sul debito. Barack Obama convoca di nuovo alla Casa Bianca i leader del Congresso per il pomeriggio di oggi dopo un incontro durato un’ora e mezzo domenica. I tempi per una soluzione dell’impasse si accorciano: il 2 agosto, quando gli Stati Uniti potrebbero arrivare al primo default della storia, è vicino e dopo il possibile raggiungimento di un accordo servono i tempi tecnici al Congresso per aumentare il tetto del debito. La scure di Moody’s potrebbe pesare sulle negoziazioni. L’agenzia di rating ha avvertito in giugno che se le negoziazioni non saranno a un buon punto potrebbe mettere sotto osservazione il rating di tripla A degli Usa per un possibile downgrade.

La Casa Bianca resta fiduciosa: un accordo sull’aumento del tetto del debito ci sarà per evitare il primo default degli Stati Uniti che avrebbe – avverte il segretario al Tesoro, Timothy Geithner – effetti catastrofici. Sarebbe – rincara la dose il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Christine Lagarde – uno “shock globale”: “non voglio pensarci neanche per un secondo”. Ma i contenuti e la tempistica di un accordo restano per ora un punto interrogativo, dopo la retromarcia repubblicana. Lo speaker della Camera, John Boenher, ha annunciato che non perseguirà più l’ipotesi di un ampio piano di riduzione del deficit e del debito da 4.000 miliardi di dollari, per concentrarsi su una misura più contenuta sui 2.000 miliardi di dollari che non includa un aumento delle tasse.

La nuova impasse sull’accordo, ancora una volta sulle tasse che Obama vuole alzare per i più ricchi scontrandosi con i repubblicani, apre due settimane di fuoco, entro le quali – aggiunge Geithner – un accordo è “necessario. Le negoziazioni non possono andare avanti fino al 2 agosto”. I repubblicani e i democratici “capiscono i rischi di un default”, precisa il segretario al Tesoro, mettendo in evidenza che, nonostante la retromarcia repubblicana, l’amministrazione continuerà a premere per un accordo il più ampio possibile. Geithner intanto cerca di smorzare le voci di una sua imminente uscita: “Resterò per un futuro prevedibile” replica ai rumors su un suo eventuale abbandono dell’incarico quando l’accordo sul debito sarà raggiunto.

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