Roma dal 26° al 34° posto, Milano dal 15° al 25°, Londra (non zona euro) dal 17° al 18°, Parigi dal 17° al 27°, Berlino non entra nemmeno nelle prime 50, New York passa dalla 27° alla 32°posizione. L’annuale classifica della Mercer sulle 214 metropoli più costose del pianeta segna un netto calo delle città del Bel Paese, all’interno di un calo delle capitali dell’Unione Europea, seguite dal calo delle grandi città degli Stati Uniti, a segno che la forte crisi economica ha colpito soprattutto certe aree dell’Occidente. Prepotente la salita delle città brasiliane, dell’Australia e, in misura più contenuta, del mio Canada.

Il Brasile, in particolare, si conferma sempre più paese del Primo Mondo, anche sotto il profilo del costo della vita di città come San Paolo, che entra per la prima volta nella top ten con un salto di 11 posizioni, dal 21° al 10° posto. Altra città brasiliana in forte salita, Rio de Janeiro, dal 29° al 12° posto, e addirittura Brasilia, che passa dal 70° al 33° posto, guadagnando quasi 40 posizioni.

L’Australia fa la parte del leone, piazzando ben 6 città nelle prime 46: Sydney dal 24° al 14° posto, Melbourne dal 33° al 21°, Perth dal 60° al 30°, Brisbane dal 55° al 31°, Canberra dal 74° al 34° e Adelaide dal 90° al 46°.

Per quanto riguarda il mio Canada, il Paese si conferma a buon mercato, ma con prezzi in chiara salita, dovuti soprattutto al forte incremento del costo degli affitti e del mercato immobiliare. Toronto si conferma la città più cara della nazione, passando dal 74° al 59° posto, e staccando in salita Vancouver, che passa dalla 76° alla 63° posizione. Montreal passa dal 96° al 79° posto, Calgary dal 107° al 96° e Ottawa chiude, passando dal 133° al 114° posto. A Toronto, secondo un articolo del Globe and Mail, il costo delle case è incrementato del 10,1% nel biennio 2010-2011. A Vancouver le case vittoriane sono salite addirittura del 12% in un anno, mentre a Montreal gli appartamenti in condominio sono saliti solo dell’1,9%.

La classifica tiene conto del costo di beni di uso quotidiano, dalla spesa alimentare al prezzo dei trasporti pubblici, dal costo degli affitti al prezzo di un caffè e del biglietto del cinema. Nelle posizioni di testa si confermano, oltre alle metropoli svizzere e giapponesi, anche città del Terzo Mondo dove la disponibilità di determinati beni è assai scarsa e la loro disponibilità assume costi enormi.

In fondo a questa pagina avete la classifica completa delle prime 50 posizioni di quest’anno. Su Wikipedia, invece, per gli amanti dei confronti su diversi anni, è disponibile la classifica comparata dal 2002 a oggi, dove spicca il dato di Roma e Milano, che dal 2002 al 2003 sono passate, rispettivamente, dal 99° al 41° posto e dal 63° al 17°, per rimanere nelle prime 20 posizioni dal 2003 al 2010 e crollare proprio quest’anno di dieci posizioni.

La classifica non tiene conto del livello medio dei salari. E’ chiaro che un insegnante di liceo che guadagna 1.100 euro al mese e vive a Roma e Milano, avrà un tenore di vita più gramo di un suo collega che guadagna 3.200 dollari a Toronto (pari a 2.800 euro), ma anche di un collega che guadagna 2.000 sterline a Londra (circa 2.200 euro al mese).

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