Dai 1200 ai 1800 euro ogni anno. Tanto costerà ai lavoratori dipendenti e ai pensionati il taglio delle agevolazioni fiscali (5% per il 2013 e 20% per il 2014) il maxiemendamento alla manovra approvato oggi al Senato.
Questi i dati secondo il dipartimento economico della Cgil, che ha prodotto uno studio sulle ricadute del maxiemendamento votato dal Senato. Nelle simulazioni, la Cgil parla di effetti pratici “devastanti” per le famiglie di lavoratori dipendenti e pensionati: considerando solo le agevolazioni direttamente riconducibili a loro (quali quelle per la casa, la famiglia e quelle da lavoro dipendente o pensione) vedrebbero una perdita secca per famiglia, di lavoratore dipendente o pensionato, mediamente superiore ai 1.200 euro annui.
Se alle prime si aggiungono tutte le altre forme di agevolazione di cui indirettamente beneficiano i lavoratori dipendenti e pensionati, come le agevolazioni in materia di Iva o sulle accise, il taglio lineare proposto dal governo comporterebbe mediamente un danno di circa 1.800 euro.