“Senza il pareggio il mostro del debito che viene dal passato divorerebbe il nostro futuro”. Giulio Tremonti è così intervenuto a Palazzo Madama in occasione del voto di fiducia sulla manovra economica. Il ministro dell’economia si è soffermato sul testo, ma ha prima sottolineato la necessità di dare credibilità e stabilità ai mercati. “Più che di speculazione – ha detto – si tratta di un problema di credibilità e fiducia nella politica”. E un chiaro invito, già ripetuto più volte da Giorgio Napolitano, all’unità e alla responsabilità. “Il paese ci guarda: siamo diversi ma non troppo divisi. Per questo sono orgoglioso di essere qui oggi con tutti voi”, ha detto il titolare di via XX Settembre.
La manovra “non è solo un decreto di finanza pubblica” ma contiene “16 nuove azioni per la crescita”, ha detto. “Il bilancio pubblico lo si fa tutto per legge ma il Pil non si fa tutto per legge: servono decreti come questi”. Secondo Tremonti “è necessario introdurre in Costituzione la regola d’oro del pareggio di bilancio”. Ora serve “un duro e responsabilelavoro comune nel Paese e per il Paese”.
La preoccupazione rimane ai mercati. “Oggi in Europa c’è l’appuntamento con il destino: la salvezza non arriva dalla finanza ma dalla politica. Ma la politica non può fare errori” Anche perché “è come sul Titanic: non si salvano neanche i passeggeri in prima classe”, ha detto Tremonti.
“Siamo arrivati insieme al dilemma e al dramma dell’euro e dell’Europa. O si va avanti insieme – ha spiegato Tremonti – o si va a fondo. La soluzione o è politica o non è, senza illusioni di salvezza per nessuno”. Secondo il ministro, “serve una visione alta sul nostro futuro e la costruzione di una governance capace di guidare unitariamente e autorevolmente i 27 paesi verso un destino comune”.