“Dove sta Zazà?”, cantava qualche anno fa l’indimenticabile Gabriella Ferri, sarà ora il caso che si alzi un coro per intonare: “Dove sta Silvio?”
Il presidente è scomparso da 10 giorni, forse gli hanno detto di non farsi vedere per non combinare altri guai, per non farsi riconoscere in giro, mentre si sta approvando una manovra che colpisce il bene comune, ma non sfiora i suoi conflitti di interessi e i suoi interessi materiali.
Per la verità un segno di vita lo ha dato, decidendo di incontrare il deputato Alfonso Papa, che ormai sembra essere stato mollato anche dalla camicie verdi. Il presidente che non ha trovato un secondo per seguire la discussione al senato sulla manovra economica, ha trovato però il tempo per vedere “l’amico Papa”.
Inutile girare attorno alla questione, Berlusconi non è interessato alla manovra che prevede lacrime e sangue per gli altri, ma è esclusivamente interessato ai casi suoi, intesi come il pagamento della multa per la truffa Mondadori e il rischio, sempre più corposo, che da qualche parte salti fuori un caso Mario Chiesa bis, che qualcuno dei suoi decida di vuotare il sacco e di raccontare tutto quello che sa.
Questo è il vero tormento che agita i sonni del cavaliere, altro che le pensioni, il lavoro, la legalità, la scuola pubblica, quella è roba che interessa quei quattro fessi che credono ancora nel bene comune. Purtroppo per lui quei quattro fessi si stanno moltiplicando rapidamente.