La manovra finanziaria picchia duro nelle tasche dei cittadini, ma non incide minimamente sui costi della politica. Su internet si scatena la protesta degli elettori di entrambi gli schieramenti: "La verità è che siete tutti uguali e ve ne fregati di noi!"
Eppure c’è chi già aveva previsto una manovra contro gli italiani e a favore del Palazzo. Infatti giovedì pomeriggio, alla vigilia dell’approvazione, Nickols sul forum dei giovani padani ne era già convinto: “Non metteranno le mani nelle tasche dei parlamentari”. Tanti gli elettori del Carroccio infuriati contro il mantenimento dei privilegi e, visto che la piattaforma di Radio Padania è ancora “momentaneamente chiusa” dalla sconfitta della Moratti a Milano, si sfogano sulla pagina Facebook dell’eurodeputato Matteo Salvini. “Leghista fino a ieri convinto – scrive Luigi -, alla prossima tornata voterò il partito che si impegni pubblicamente a dimezzare il numero dei politici, gli stipendi e le pensioni della Casta”. Gli gli fa eco Carlo, che lo invita anche a dare il buon esempio: “Avete negato la crisi per un paio di anni, un governo che salta da uno scandalo all’altro, tagli alla spesa sociale imponenti e spesa della casta immutata. Dia l’esempio, metá del suo stipendio a un associazione di beneficenza”. E infine Bob se la prende con Tremonti e con chi ha sostenuto la sua manovra da “truce tributarista”: “Quel piccolo ‘genio’ – commenta – che fa su costi della politica, vitalizi, auto e aerei blu? Li rimanda alla prossima legislatura”.
Sul versante Pdl, invece, il sito ForzaSilvio non ha avviato nessuna discussione sui mancati tagli che fanno però capolino negli sms inviati su Spazio Azzurro, piattaforma online degli elettori di centrodestra. Il moderato chiede “perché si possono fare da subito i tagli ai vitalizi delle persone normali mentre si rinviano quelli della casta” e chiede “il licenziamento di Tremonti che ha fatto ‘macelleria sociale’ e non ha tagliato la Casta”. L’indignazione prosegue nei commenti di Paola che, ormai, trova addirittura inutile l’esistenza di un forum online del Pdl e scrive: “Credo che questo Spazio Azzurro non abbia più ragione di esistere. Quindi, Cav. chiudilo e vai a divertirti tu che puoi. Noi dobbiamo pagare le pensioni alla casta”. Gabriele poi trova insopportabile che i politici siano “sempre nello sfarzo” e promette: “non voterò più”. Come Giuseppe che per lo stesso motivo spiega che di “queste e altre ingiuste discriminazioni alle prossime elezioni ne terremo conto”.
E anche sui blog di riferimento per la maggioranza, gli elettori non usano mezzi termini. Senatori e deputati sono “ladri” per decine di utenti sulla pagina facebook di Daw blog e destradipopolo.net descrive questa classe politica la “Casta della vergogna”. Durissimo il post di Leonardo Facco che su Movimento Libertario osserva: “L’arroganza, la protervia, l’arbitrarietà, la presunzione di questi cialtroni non ha limiti”, perché ci costringono a pagare anche “qualche prebenda loro personale”.
Ma anche i siti dell’opposizione sono inondati dalle critiche dei loro elettori. Sulla pagina facebook del Partito democratico infatti, piovono commenti severi alla nota “Vitalizi dei parlamentari e costi della politica. La fiducia posta dal Governo ha impedito di votare le nostre proposte”. Lì il partito punta il dito contro le “ricostruzioni pelose” di Libero sui due interventi dei senatori Marilena Adamo e Francesco Sanna contrari ai tagli. Maria, elettrice di centrosinistra osserva che “da un’opposizione che si propone a divenire forza di governo queste scivolate come minimo sconcertano” e Salvo chiude lapidario: “La verità è che siete tutti uguali e ve ne fregati di noi!”.
Nessuno sconto alla Casta anche sulla pagina facebook di Antonio Di Pietro che si difende: “Noi l’abbiamo detto e proposto […]. Hanno scelto un’altra strada, quella di togliere ai cittadini e salvare la Casta”. Per i suoi fan online, “il costo della politica è ormai insostenibile sia economicamente che moralmente” e Pd e “Pd meno L sono uguali circa la salvaguardia dei privilegi della casta”. Purtroppo, infatti, per tanti “era un finale già scritto” perché “non c’erano dubbi sul fatto che la casta si sarebbe preservata a discapito dei cittadini”.
Su Twitter intanto piovono messaggi contro i mancati tagli con l’hashtag #bastacasta e su Facebook è stato creato l’evento “Un milione di firme per ridurre gli stipendi ai politici italiani” sottoscritto da oltre 580mila persone e fissato per il 31 maggio 2012 per chiedere, fra l’altro, la “riduzione del 30% degli stipendi”, le “auto blu solo alle 4 più importanti cariche dello Stato italiano”e “l’abolizione del 70% dei vitalizi per i politici italiani” perché “guadagnano abbastanza per pagarsi la maggior parte delle cose quotidiane da soli”.