“L’impero dei Murdoch deve essere smantellato”. Ieri il leader del Labour Ed Milliband è intervenuto ad alta voce sulla vicenda delle intercettazioni illegali da parte di giornalisti di News of the World e di investigatori privati al loro soldo. Ma, di certo, già prima dell’intervento del principale esponente dell’opposizione, per i Murdoch la situazione non era delle più rosee. Soprattutto per il figlio James, fra le altre cose anche presidente di BSkyB e, fino a ieri, indicato per la successione al padre Rupert. Un giovane di tante speranze, che si sono infrante sugli scogli di pratiche che hanno infangato, forse per sempre, il buon nome del giornalismo britannico.

Per James, i prossimi giorni sono fitti di appuntamenti, di quelli che fanno perdere il sonno. Martedì, insieme al padre, dovrebbe comparire di fronte alla commissione Cultura e media della House of Commons. Era anche prevista la partecipazione di Rebekah Brooks, ma il suo arresto di oggi la rende improbabile. Poi, il 28 luglio, si riunirà il consiglio di BSkyB – la televisione satellitare di cui James Murdoch è presidente e che era nelle mire della famiglia, che voleva passare dal 39 al 100% delle quote – per decidere del futuro dell’ultimogenito del magnate australiano. In molti vorrebbero un suo allontanamento e, soprattutto, un nuovo presidente per una piattaforma in grado di fare un miliardo di sterline di utili all’anno, quattro volte i profitti netti della regina Elisabetta e dell’intera casa reale.

Anche il 38enne James, secondo il Sunday Telegraph in edicola oggi, sarebbe indagato, per aver tentato di insabbiare lo scandalo delle intercettazioni illegali al fine di non danneggiare ulteriormente l’azienda. Perché alcune comunicazioni datate 2006 e che avrebbero aiutato a far luce sulla vicenda sono state consegnate agli inquirenti solo nel gennaio di quest’anno? Chi ha tentato di cancellare tantissime e-mail che facevano chiarezza sugli intricati rapporti fra News International e la Metropolitan Police di Londra?

Domani il ministro degli Interni Theresa May dovrebbe intervenire in Parlamento e riferire sulle indagini in corso. Verranno passati al setaccio i legami fra la “Met” – il corpo di polizia più importante e grande del Paese – e Chamy Media, l’azienda di Neil Wallis, ex dirigente di News of the World. Intanto, mentre una macchia indelebile sembra sporcare la reputazione delle forze dell’ordine, si indaga anche negli Stati Uniti.

L’Fbi ha aperto un’inchiesta ufficiale tre giorni fa. E ora pare sia stato accertato il primo reato sul suolo americano. L’ormai defunto tabloid News of the World avrebbe spiato l’attore Jude Law e un suo aiutante mentre si trovavano a New York. La goccia che farebbe traboccare il vaso anche al di là dell’Oceano, dove Murdoch controlla la potente Fox Television, in grado di muovere l’opinione pubblica come fosse una foglia al vento.

Ma è a Londra, tuttavia, che adesso i Murdoch troveranno pane per i loro denti. E se la testa del giovane James dovesse saltare, al suo posto salirebbe la sorella Elisabeth, finora non toccata dallo scandalo. Fra i due non correrebbe buon sangue. Il Guardian riporta il parere di un biografo dei Murdoch, Michael Wolff, secondo il quale la bionda Elisabeth, nei giorni scorsi, avrebbe riservato parole non proprio d’affetto per il fratello. Movimenti interni a una dinastia che, nel Regno Unito, controlla la metà del sistema informativo. E che in tutto il mondo, Italia compresa, gioca ad armi pari con il potere politico. Se anche Elisabeth dovesse salire sul trono, quindi, dicono gli analisti, di sicuro l’ottantenne Rupert non smetterà di far sentire la sua voce.

di Matteo Impera

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