Lido di Savio, la località balneare di Ravenna celebre per il parco di Mirabilandia, ad agosto potrebbe divenirlo per un’altra attrattiva. La Società Alfa 3000 di Roma, di proprietà dei circensi De Rocchi, vorrebbe inaugurare il suo zoosafari antistante a Mirabilandia, nel mese di agosto. Il parco faunistico “le dune del Delta” si espanderebbe per più di 330 mila metri quadri, con un costo di realizzazione di oltre 9 milioni di euro. Alfa 3000 ha in progetto di diventare la srl degli zoo in Italia: già controlla come Leo 3000 lo zoosafari Fasanolandia di Fasano (Brindisi), oltre a Fiabilandia, un altro parco giochi di Rimini che ospita anche specie animali.
A opporsi al parco faunistico di Ravenna sono 11 associazioni: Lav, WWf, Lac, Clan-destino, Occhio verde Ravenna, Collettivo Bisantium, Gruppo Ravenna viva, Animal freedom, Animal liberation, Cruelty free e Ravenna Punto a capo, quest’ultima rappresentata da Samantha Comizzoli, recentemente candidatasi sindaco a Ravenna. Assieme hanno manifestato davanti all’entrata di Mirabilandia: non molti, una quarantina circa, per ricordare che “questo progetto non è certo il migliore biglietto da visita per Ravenna capitale della cultura 2019”.
Il 29 giugno del 2009 il consiglio comunale di Ravenna ha approvato con 22 voti favorevoli e 12 contrari il “progetto unitario comparto G (Puc)”, nei suoi 4 sub-comparti 1/5/6/7. È stato presentato dalla Srl Alfa 3000 e Parco della Standiana (la società che controlla Mirabilandia) per costruire un polo tematico ricreativo, all’interno dell’area naturale del bacino della Standiana. Dal Puc, com’era stato presentato dalle due società già nel luglio del 2007, Alfa 3000 risulta referente e soggetto attuatore dei subcomparti G6 e G7 (parco faunistico), mentre la società Parco della Standiana di quelli G1 e G5 (struttura ricettiva e parcheggi).
L’antefatto. La storia del polo tematico ricreativo nella zona della Standiana iniziò nell’agosto del ’99. Si doveva chiamare “Mare d’inverno”, un progetto ambizioso di destagionalizzazione turistica. Era sindaco per il Pd Vidmer Mercatali che vide di buon occhio il progetto. Il Comune dispose la vendita per asta pubblica dei terreni interessati dal Puc, per la costituzione di un diritto di superficie della durata di 70 anni. In fase d’asta pervenne la sola offerta della società Parco della Standiana, che ottenne così il diritto di superficie sui comparti G1 e G5. La collegata Mirabilandia investimenti Srl, che successivamente ha cambiato il nome in Alfa 3000, si aggiudicò invece i comparti G6 e G7 (quelli dello zoo).
Il ruolo di Parco della Standiana. Il sit-in degli animalisti guidati da Samantha Comizzoli ha dissuaso le auto a entrare a “Sanguilandia”, così chiamano “la società che aprirà uno zoo per lucrare sulla pelle degli animali”. Si difende la srl Parco della Standiana con un comunicato stampa nel quale evidenzia la sua estraneità rispetto al progetto del parco faunistico: “Alla società Parco della Standiana preme ribadire che non esiste alcun rapporto con la Alfa 3000. Tutte le notizie che affermano il contrario sono prive di fondamento e hanno il solo fine di coinvolgere il nome della località di Mirabilandia e del Parco di divertimenti in questione”. Parco della Standiana dribbla le accuse affermando che “se ci sono stati contatti con Alfa 3000, questi risalgono a circa 10 anni fa, infatti dal 2006 Mirabilandia fa parte della multinazionale spagnola Parques riunidos”.
Non ci sta Comizzoli. Per lei quello di Parco della Standiana è “un gioco di scatole cinesi”, infatti “Parques riunidos è solo un socio, lo affermo con la misura camerale alla mano –tuona Comizzoli- e con la stessa chiedo anche chi, tra Parco della Standiana e Alfa 3000, finanzierà la costruzione sui 4 lotti, visto che Alfa 3000 dichiara un capitale sociale di 11 mila euro. Il progetto –continua la leader di Ravenna Punto a capo- è stato certamente portato avanti da tutte e due le società sin dall’inizio, sarebbe grave se Parco della Standiana avesse venduto una concessione su un terreno, ottenuta dal Comune in seguito a gara d’appalto”.
La vicenda giudiziaria. Dopo la delibera comunale di giugno 2009, le associazioni animaliste hanno presentato ricorso straordinario al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, di cui è stata poi chiesta la trasposizione al Tar di Bologna, dove è attualmente fermo.
L’atto giuridico a salvaguardia degli animali è indirizzato alla regione Emilia-Romagna, al Comune e alla Provincia di Ravenna come parti resistenti. Vengono chiamati in causa come controinteressati i ministeri dell’ambiente, delle politiche agricole, alimentari e forestali, del lavoro, la Srl Alfa 3000 e la società Parco della Standiana.
Ora la gara è contro il tempo. “Sembrava – afferma Comizzolli – che Alfa 3000 avesse problemi economici e tecnici, poi 20 giorni fa c’è stata l’accelerazione dei tempi: entro agosto vorrebbero aprire lo zoo. Pertanto Valentina Stefutti l’avvocato specializzato in diritto dell’ambiente al quale ci siamo rivolti come associazioni ricorrenti, ha presentato domanda di “prelievo con motivazione”, con il quale si chiede al Tar di discutere il ricorso il prima possibile. Non ce la faranno – prosegue sicura Comizzoli: gli manca l’autorizzazione del Comune di Ravenna”.
La tempistica. È l’architetto Alessandra Rusticali, che lavora per Alfa 3000, a chiarire a che punto sono i lavori. “Il percorso è ancora lungo –dichiara. Siamo in attesa dell’ultima autorizzazione di cantiere per terminare i lavori, ma poi mancano quelle di rito, cioè tutto il sistema delle licenze”. Ben più fiducioso è Fabio Rausa, direttore zoologico di Leo 3000: “Alfa 3000 sta seguendo la prassi amministrativa. Non saranno 4 o 400 manifestanti a fermare un progetto che ha visto profondere impegni economici e politici. Ci dispiace per i dissensi ma non cambia nulla, questo è poco ma sicuro. Non so dire se lo zoo aprirà ad agosto, ma ho la certezza che si andrà avanti a oltranza. Con il sopralluogo della commissione provinciale di vigilanza dovrebbe arrivare l’ok finale”.
Dubbi di forma. In attesa di sapere se gli animali esotici raggiungeranno Ravenna, Sandro Mandini, consigliere regionale Idv, ha presentato un’interrogazione sul “discutibile iter autorizzativo che ha concesso una variazione della destinazione d’uso dal parco tematico “Mare d’inverno” (con cui l’asta era stata vinta) allo zoo, il cui progetto è spuntato solo nel 2003. Mandini mette in discussione anche l’approvazione di tre valutazioni necessarie: impatto ambientale (Via), incidenza ambientale (VIncA) e Vas (valutazione ambientale strategica).
Via e Vas sono state approvate rispettivamente nel 2006 e 2008, anche se Comizzoli mette in guardia: “Se le sono votate in casa: ci ha pensato il Comune seduto a un tavolo con Alfa 3000, Hera e Arpa, nonostante si tratti di un progetto di quasi 400 mila metri quadrati, per il quale sarebbe dovuto intervenire un soggetto esterno: la Provincia, la Regione, se non addirittura lo Stato”.
“Risulta altresì mancante la VIncA” –rammenta Mandini- nonostante la vicinanza dell’area con una zona di protezione speciale (Zps) e Natura 2000.
Continua la protesta. Lunedì 25 luglio la protesta si chiamerà boicottaggio. Per quella data sono attese grandi navi da crociera a Porto Corsini e ci saranno anche gli animalisti a fare volantinaggio contro “Sanguilandia”. È crudele e anacronistico per loro che nel 2011 si faccia uno zoo, per di più con “animali in eccesso provenienti dai circhi o altri giardini zoologici”.
Provate a telefonare a Fasanolandia, lo zoosafari pugliese di Alfa 3000. Alla risposta attaccherà la canzone “The lion sleeps tonight”, nella versione cover anni ’80 dei Passengers. Buffa ironia?! Se il progetto ravennate dune del Delta avanzerà non si prospetteranno sogni d’oro per il re della giungla.