Proprio Salvatore Borsellino in queste ore è impegnato nelle manifestazioni siciliane per ricordare il fratello Paolo, che trovò la morte con cinque agenti della scorta in via D’Amelio, sotto l’abitazione della madre in quella maledetta estate del ’92, a soli 57 giorni dalla strage di Capaci. Salvatore Borsellino proprio in un suo post di tre gioni fa sul Fatto Quotidiano ha denunciato come via D’Amelio abbia rappresentato una Strage di Stato. Anche Rita Borsellino è dura: “Diciannove anni da quel giorno. Di cose ne sono cambiate, ma non tutte quelle che avevamo sperato. Oggi abbiamo una sola certezza: siamo stati presi in giro. Si sono fatti beffa di noi, hanno riso del nostro dolore. E non c’è ancora la verità. Abbiamo continuato a parlare, a denunciare fino alla nausea. Abbiamo continuato a farlo in questi diciannove anni e questo grido di allarme e di dolore è stato raccolto da qualcuno e ignorato da troppi”.
In questo blog ci occupiamo di lavoro e delle nuove forme del lavoro. Dobbiamo denunciare con voce ferma che la mafia è una piaga sociale che incide sull’economia e in ogni ambito della vita, da sud a nord dell’Italia (e non soltanto in alcune regioni come alcuni politici e apparati dello Stato hanno voluto farci credere per troppo tempo). La mafia – o per meglio dire le mafie – si incunea ovunque condizionando ogni dinamica sociale e economica.
Un cancro da estirpare. Il Rapporto “Sos Impresa” di Confesercenti stima che nel 2010 Cosa Nostra, ‘Ndrangheta, Camorra e Sacra corona unita – ovvero quell’insieme definito “Mafia SpA” – abbiano fatturato circa 135 miliardi di euro, per un utile che sfiora i 70 miliardi, al netto di investimenti e accantonamenti. 1.300 reati al giorno (quasi uno al minuto) dal racket all’usura, passando per i furti e le rapine anche a danno di commercianti e piccoli imprenditori. Un business in crescita rispetto allo scorso anno. A causa delle difficoltà di accesso al credito per Confesercenti è in atto un vero boom nel campo dell’usura: oltre 200mila commercianti colpiti (ma le posizioni debitorie sono circa 600mila), con un giro d’affari sui 20 miliardi di euro. E in preoccupante aumento ci sono anche gli episodi di “usura di giornata” con soldi prestati al mattino e ritirati la sera con una maggiorazione del 10%.