Casta rapace, titola il Fatto Quotidiano di avantieri. I cittadini devono pagare tutto & subito, i politici no! La Casta mangia, l’Italia affonda titolava il Fatto di venerdì mentre la Giustizia, aggiungo, sprofonda.
L’Atto di citazione di testimoni della Procura della Repubblica del Tribunale di Palermo / Direzione Distrettuale Antimafia , che disponeva la mia comparizione per le 9.30 del 13 luglio scorso, presso la Corte d’Asside del tribunale di Trapani, riporta la data del 4 luglio.
Subito dopo il ricevimento di quest’Atto di Citazione avvenuto attorno al 7-8 luglio, ricevo una telefonata dall’agente di Polizia di Trapani Giuseppe Natale, il quale mi invita a mettermi in contatto con il tribunale di Trapani, per delucidazioni in merito al rimborso delle spese della mia trasferta. Chiedo all’agente Natale se sia previsto un rimborso per chi viaggi con un mezzo privato, dato che potrei approfittare del frangente per recarmi a Trapani, dopo ben 22 anni dal delitto Rostagno, in moto. Ma l’agente di Polizia esclude qualsiasi rimborso che non sia effettuato in treno o in aereo.
Avendo subito l’avventura di recarmi in treno da Firenze a Trapani un paio d’anni prima la soppressione di Rostagno, ricordo ancora quel viaggio come sorta di deportazione durata, andata e ritorno, qualcosa come 36 ore in treni scassati senz’aria condizionata, senza bar o qualunque tipo di confort. Decido quindi di recarmi a Trapani in aereo.
Trovare un volo a metà luglio è tutt’altro che facile. La citazione mi ingiunge di presentarmi in tribunale alle 9.30 del 13 luglio. Individuo così nella Ryanair l’unica compagnia in grado di imbarcarmi a Pisa e di sbarcarmi all’aeroporto trapanese di Birgi alle 7.30 del 12 luglio e di riportarmi a Pisa il 14 luglio. Il volo del 13 luglio della stessa compagnia mi avrebbe depositato a Trapani qualche ora dopo quella prefissata dal tribunale. Il volo dell’Alitalia dall’aeroporto di Firenze-Peretola a Trapani-Birgi, con scali e contro scali, prevede otto ore e mezza per portarmi alla stessa destinazione. Altre possibilità non ci sono.
La notte del 12 luglio non dormo. Dovendomi imbarcare a Pisa alle 6.30, alle 4.30 sono già sull’autostrada. Arrivo all’aeroporto di Pisa alle 5.30 e parcheggio nel parking a pagamento che due giorni dopo, avrei saldato con 48 euro. Al check-in della Ryanair scopro che ai 209 euro sborsati per un volo low cost (sic!), devo aggiungerne altri 48 per aver dimenticato a casa la carta d’imbarco per la tratta d’andata, più cinque euro di sovrattassa per il pagamento mediante credit card.
E’ solo l’inizio di una peripezia – la Ryanair merita un post dedicato alle delizie riservateci da una multinazionale d’origine irlandese, che nel nostro paese continua a fare impunemente il bello e il cattivo tempo – durante la quale devo obtorto collo infilare la borsa del computer nella valigia, che sono costretto a trasportare nella carlinga nonostante abbia pagato pagato il supplemento, l’imbarco prioritario, senza per altro ottenere alcun beneficio.
Devo ammettere d’aver trovato Trapani cambiata in meglio – rispetto a come l’avevo vista & vissuta, faccio per dire, 22 anni fa – riuscendo a passarci una giornata pas mal durante la quale ho avuto modo di incontrare i ragazzi dei Quaderni dell’Ora e il suo direttore Giuseppe lo Bianco, al quale devo una videointervista che non mancherà di interessare persino i detrattori della pista alternativa a quella mafiosa del delitto Rostagno.
Il dì di poi, alle 9.30 del 13 luglio, arrivo nell’angusto tribunale di Trapani accolto dai Pm Antonio Ingroia e Francesco del Bene, i quali mi informano che in qualità di teste non posso assistere all’udienza, alla quale sarò ammesso a metà pomeriggio. Rilascio una deposizione – durerà un’ora e un quarto circa e nel cui merito non entro – alla fine della quale il cancelliere mi informa che mi saranno rimborsate soltanto le spese di viaggio in treno e che per le spese d’aereo è necessaria un’autorizzazione del tribunale, che per fortuna Francesco del Bene mi sottoscrive seduta stante.
In conclusione, per recarmi a deporre al processo Rostagno, al quale credo d’aver dedicato parte rilevante della mia vita e relative, notevoli spese, mi verranno rimborsate soltanto le spese del volo e cioé 209,74 euro, mi auguro anche i 52 euro del supplemento, a fronte di una trasferta costata più di 500 euro, il costo di una breve vacanza.
Colpa del tribunale di Trapani e della legge o non piuttosto del potere della Casta la quale, indipendentemente dal colore politico, dall’istituzione della Repubblica non si è ancora decisa a mettere la Magistratura nelle condizioni di poter lavorare serenamente, arrivando persino a lesinare la carta per le fotocopie, che i magistrati sono costretti ad acquistare di tasca propria. Il che fa il paio con la benzina che agenti di Polizia e Carabinieri si vedono costretti ad anticipare & via discorrendo.
Winston Churchill riteneva che ogni paese si ritrova la classe dirigente che si merita. Nel caso di un paese come il nostro, per lo più popolato da gente prona, è ovvio che la classe digerente che lo affligge, non possa che essere costituita da lupi impuniti, recidivi & arroganti q.b. – quanto a un paese civile sarebbe già bastato & avanzato per rimandarli a casa o in galera, magari vita natural durante.