La Moto Morini, storica azienda di motociclette nata a Bologna nel 1937 e chiusa da un anno, è stata riscattata all’asta per 1 milione e 960 mila euro da due compratori che vengono da Milano: Sandro Capotosti, ex presidente e fondatore di Banca Profilo e Ruggeromassimo Jannuzzelli, imprenditore molto attivo in passato assieme nel consiglio di amministrazione della compagnia aerea Meridiana-Eurofly. Con loro due potrebbe ripartire anche la produzione delle due ruote, che hanno fatto sognare generazioni di italiani, nella storica sede di Casalecchio di Reno, alle porte del capoluogo emiliano.
L’asta, dove è stata presentata una sola busta, si è tenuta stamattina a Bologna, alla presenza, oltre che dei due compratori, del curatore fallimentare Piero Aicardi, di diversi operai e della sindacalista della Fiom Cgil, Cristina Patarozzi. “Fino a ieri ero molto pessimista”, spiega la sindacalista. In effetti a metà aprile una prima asta era andata deserta. Oggi, con prezzi decisamente più bassi, la vendita prevedeva due possibilità: per meno di 2 milioni l’acquisto di marchio, macchinari, progetti, disegni, pacchetti clientela, per il doppio (circa 4,5 milioni) l’acquisto anche del capannone in via Porretana. I compratori hanno scelto la prima opzione, e per due anni pagheranno in cambio un affitto del capannone. Poi si vedrà.
“Dopo un intenso lavoro durato tre mesi siamo contenti di aver concluso l’operazione”, ha detto alla fine dell’udienza Sandro Capotosti . I sindacati sono fiduciosi. Del resto, con una trentina di ex lavoratori (anzi, di lavioratrici, che erano la maggioranza in catena) in mobilità (cioè formalmente licenziati), senza cassa integrazione e quindi senza neanche la garanzia di essere riassunti, qualunque cosa è buona. “Stamattina mi hanno detto che se vogliono fare moto, sono i lavoratori il punto da cui ripartire”, spiega Patarozzi. “Le Moto Morini – prosegue la sindacalista – hanno un grande bacino di mercato in Europa, in Canada e in America. Le possibilità ci sono. Ora è tutto fermo ma la produzione potrebbe riprendere anche subito teoricamente”.
Del resto lo scorso gennaio, per ripagare alcuni creditori, il curatore fallimentare fece riaprire per qualche giorno la fabbrica per sfornare 45 moto con pezzi di magazzino, una serie di gioiellini che fecero impazzire i collezionisti di tutto il mondo.
Ma, al di là di questo episodio, le ultime vicende della Moto Morini sono state molto travagliate. Poco più di un anno fa, a un passo dal fallimento, la Nuova Garelli di Paolo Berlusconi, fratello del premier si presentò per comprare e salvare l’azienda dal fallimento. Ne nacque addirittura un imbarazzo politico da parte del Pd, che per bocca della presidente della Provincia, Beatrice Draghetti, apprezzò l’entrata di un Berlusconi per il salvataggio della casa motociclistica bolognese. Ma l’operazione andò in fumo anche per i disguidi col sindacato. “Il piano industriale ci fu letto in pochi minuti e non ci fidammo”, dice oggi Patarozzi della Fiom. Ad ogni modo la fabbrica fallì il 17 maggio 2010.
Ancora non è chiaro se dietro ai due “salvatori della patria” ci sia qualcosa di più grosso. Di certo, visto il passato dei due, fondi e legami anche finanziari non dovrebbero essere un problema per il futuro di Moto Morini. Anche se i sindacati mettono subito le mani avanti: “aspettiamo di incontrare i nuovi padroni dell’azienda”, afferma Papignani della Fiom Cgil, “fino ad ora abbiamo solo notizie frammentarie”.
Ma chi sono i due nuovi compratori? Sandro Capotosti ha 58 anni e per molto tempo è stato presidente di Banca Profilo, istituto da lui fondato nel 1988, che nel 2009 è passato nelle mani del gruppo Sator. Capotosti è stato anche presidente del Cda della compagnia aerea Meridiana. Nel marzo 2008 Capotosti fu condannato a un anno di reclusione con sentenza di primo grado non definitiva del tribunale di Milano, per una ipotesi di insider trading. La pena fu sospesa. Il reato è caduto poi in prescrizione nel maggio dello stesso 2008.
Ruggeromassimo Jannuzzelli, appassionato velista, è stato amministratore delegato dal 2001 al 2010 di Camuzzi Spa (gruppo con interessi nell’editoria, nella nautica, nelle assicurazioni e perfino nel Piacenza Calcio) nonché presidente della Astor srl, holding di famiglia che investe in attività industriali ed immobiliari. Dal 2006 è stato insieme allo stesso Capotosti nel cda di Meridiana.
Intanto, per l’acquisizione di Moto Morini i due neo-imprenditori del motociclo hanno fondato una nuova compagnia chiamata “Eagle Bike”. Capotosti al termine dell’udienza ha dichiarato: “Un’operazione di questo tipo, in questo momento economico, deve essere fatta con il cuore”. Gli appassionati di moto e i trenta operai, che potrebbero presto rientrare al lavoro, la pensano allo stesso modo e attendono.