Marco Milanese ha chiesto alla giunta della Camera di autorizzare l’apertura delle sue cassette di sicurezza e la consegna dei suoi tabulati telefonici, così come invocato dal pm Vincenzo Piscitelli che ha chiesto e ottenuto dal giudice il suo arresto per associazione a delinquere, corruzione e rivelazione di atti. L’ex consigliere del ministro Giulio Tremonti, infatti, ha inviato una lettera chiedendo di “celermente autorizzare” le due ultime richieste pervenute dalla Procura di Napoli. Milanese ha scritto al presidente della Giunta, Pierluigi Castagnetti e ne ha informato il procuratore della repubblica di Napoli, Giovandomenico Lepore.
“Con riferimento ai due decreti, a firma del sostituto procuratore Piscitelli, di sequestro di alcune cassette di sicurezza e di acquisizione dei tabulati telefonici relativi alle utenze telefoniche nella mia disponibilità, con la presente La informo, doverosamente, che questa mattina ho chiesto alla Giunta per le immunità e le prerogative parlamentari della Camera dei Deputati e alla stessa Camera, di voler autorizzare celermente quanto sollecitato dal Suo ufficio”, si legge nel testo. “Ho la certezza, infatti, che le indagini approfondite e senza pregiudizi consentiranno una lettura dei fatti secondo verità, non avendo nulla da temere dalle stesse; auspicando che le investigazioni proseguano con grande celerità ed in ogni direzione, compresa quella diretta a smascherare le vere ragioni della calunnia e delle strumentalizzazioni della mia persona. Rimanendo, come sempre, a disposizione di ogni richiesta di chiarimenti da parte del Suo Ufficio, le porgo distinti saluti”.
Gli avvocati difensori di Milanese hanno ribadito di aver fiducia nel fatto che “ogni profilo delle vicende contestate sarà presto chiarito” ed hanno sottolineato come Milanese sia stato sempre disponibile “ad aderire doverosamente ad ogni richiesta dei magistrati”, sia quando è stato sentito nella veste di indagato, sia quale persona informata. In questo stesso spirito – hanno concluso – si colloca la richiesta alla Camera di dire rapidamente sì alle due ultime richieste della procura di Napoli”.