Poi sono già oltre mille le firme raccolte tra i parmensi per la petizione “Sindaco Vignali dimettiti”. I cittadini indignati stufi dei continui scandali che stanno investendo il Comune di Parma hanno provato ad elencare tutti gli ultimi scandali di cattiva amministrazione degli ultimi mesi e l’elenco sotto cui apporre la propria firma d’ “indignato” è tra i più invitanti: “il Caso Bonsu, lo scandalo STT, l’ex scalo merci, il presunto abuso edilizio per l’inceneritore così come l’apertura della procedura di infrazione da parte della Commissione Europea per l’affidamento degli appalti, le consulenze dispensate dalle municipalizzate, l’abuso d’ufficio relativo all’affare Tep-banca Mb, le presunte irregolarità delle assunzioni dei dirigenti comunali dal 2005 al 2009, la metro, la discarica del materiale prelevato per costruire la cassa d’espansione della Parma e adesso questi arresti di persone, molto vicine al Sindaco, per corruzione, tangenti”.
Altra grana, dovuta oltretutto all’incombente agosto, mese di vacanze garantite, è quella della convocazione di una nuova seduta di consiglio comunale. Saltata la sessione odierna, sembrano in pericolo anche le sedute del 25 e 29 luglio. Motivo? Cinque consigliere comunali, oltretutto della maggioranza, devono andare in ferie.
Una voce ulteriore da inserire nella lunga lista vergata con cura dagli indignados di Parma, che però rischia di far saltare la votazione sia sul provvedimento di assestamento di bilancio da sette milioni di euro (14 secondo l’opposizione), sia l’ormai leggendaria azione di responsabilità verso i manager delle partecipate.
Impossibile continuare a prendere sul serio la giunta Vignali, nemmeno quando un vicesindaco come Buzzi sta telefonando a destra e a manca per frenare i suoi sostenitori i consiglio comunale dall’andare al mare o ai monti. La telenovela Parma continua, c’è da giurarlo.