È arrivato! Tondeggiante e liscio, rosseggiante e gustoso, ma soprattutto medicamentoso: è il superpomodoro. L’unico che, almeno a detta della Coldiretti, “secondo numerosi studi scientifici risulta essere un antiossidante efficace contro l’invecchiamento, nella prevenzione delle malattie cardio-vascolari e anche dei tumori alla prostata”. La panacea è stata trovata “dopo anni di ricerca e sperimentazione con metodi del tutto naturali… nei terreni nazionali, senza ricorrere a Ogm… cioè nel rispetto di disciplinari di produzione che orientano i produttori verso processi produttivi rispettosi dell’ambiente… ecologicamente, economicamente e socialmente sostenibili”.
Superpomodoro eccolo qua!
Ma non è finita: “Il risultato sono una superpolpa e una superpassata di pomodoro che possono essere acquistate sul mercato per la prima volta in Italia dove sono in vendita con il marchio Pomì L+. Si tratta dell’unico pezzo di Parmalat salvato dalla conquista straniera grazie all’acquisizione realizzata dagli agricoltori associati alle cooperative del Cio e del Consorzio Casalasco del Pomodoro per valorizzare la produzione italiana dal campo alla tavola. A 150 anni dall’unità d’Italia si tratta di una vera rivoluzione per il prodotto più rappresentativo dell’identità nazionale e componente di base della dieta mediterranea, che ha garantito record di longevità agli italiani”.
Superpassata Pomì da un superpomodoro che simboleggia e inneggia l’unità d’Italia… Ma non sarà uno scherzo?
“Il superpomodoro è caratterizzato da un contenuto triplo di licopene”, ha affermato il noto Giorgio Calabrese, docente di Alimentazione e Nutrizione Umana all’Università Cattolica “prodotto del tipo alfa-carotene, che esercita un’azione preventiva nell’insorgenza dei tumori della prostata nel maschio e degli annessi nella femmina. Utile ai piccoli per crescere sani, agli adulti per vivere in modo granitico e agli anziani per prolungare la funzionalità di un corpo che nella vita ha superato abbastanza difficoltà anche organiche”. Il vero rimedio universale.
E se lo ha detto il volto televisivo canuto e baffuto di Calabrese, non ci saranno dubbi… Sicché i media, dal Corriere della Sera (che gli ha dato mezza pagina) a Repubblica o La Stampa, passando per il Tg1, hanno strombazzato la notizia per tutta la settimana scorsa: superpomodoro eccolo qua! Non parliamo poi delle riviste o dei siti internet… Tranne la solita, e lodevole, eccezione.
Per quanto io sia ormai assuefatto alla storia del licopene, che è da anni oggetto di molteplici studi e leggende, come da anni si fanno pomodori o passate o ketchup miracolosi (cioè a più alto contenuto di licopene), mi sono lasciato incuriosire e ho spulciato la documentazione dell’Autorità Europa per la Sicurezza Alimentare (Efsa). Dato che essa dovrebbe autorizzare tutti messaggi salutistici usati sulle etichette o nelle pubblicità dei prodotti alimentari. Riporto i passi più salienti di uno studio del 2008:
“Il licopene fa parte della famiglia dei carotenoidi ed è naturalmente presente nei pomodori (compresi i prodotti a base di pomodoro, come ketchup e concentrato di pomodoro), nelle verdure e in frutti come anguria, pompelmo rosa e papaia. Il licopene è inoltre autorizzato per l’uso quale colorante alimentare (E 160d) e può essere aggiunto a prodotti alimentari e bevande, come bibite analcoliche aromatizzate, conserve di frutta, dolciumi, salse, marmellate e gelatine… Le bevande analcoliche aromatizzate costituiscono la maggior fonte potenziale di licopene per tutti i gruppi di popolazione, dato che contribuiscono fino al 66% dell’assunzione complessiva di licopene per i maschi adulti e per oltre il 90% nei bambini in età prescolare.”
Dunque volendo assumere più licopene, dovremmo bere più bevande analcoliche aromatizzate. E non mi pare affatto che questo giovi alla salute. Ma lo studio più interessante dell’Efsa è quello pubblicato il 30 giugno scorso: esso esclude che un maggior consumo di licopene possa apportare effetti antiossidanti o possa contribuire alle funzioni cardiache. Peraltro mancano prove consistenti che il pomodoro, specie nelle passate di pomodoro, sia efficace contro il cancro alla prostata. Dunque la superpassata, il superpomodoro sarebbero una supersciocchezza.
L’Antitrust si occuperà della vicenda.
Del resto, se è vero che ci sono studi sul ruolo salutistico del licopene, è legittima la domanda che è stata posta in rete: “Se nella buccia è contenuta la grande quantità di licopene e carotenoidi, cosa vado a trovare poi nei prodotti industriali come pelati, passate e concentrati, dove le bucce sono addirittura scartate?”
Meglio ascoltare il brano da cui ho tratto il titolo di questo intervento.