Silvio Berlusconi accenna un sorriso sornione sulla homepage di Ryanair Italia, che lo adotta nuovamente come testimonial. Naturalmente virtuale. La compagnia low cost ha infatti lanciato un nuovo banner sul sito per sponsorizzare l’ultima offerta di voli a 8 euro. “Ho 560 milioni di buoni motivi per scappare”, si legge nella vignetta che ritrae il Presidente del Consiglio. E la cifra non è casuale perché corrisponde all’ammontare del maxi risarcimento che la Fininvest dovrà versare alla Cir per il Lodo Mondadori.
Questa è la terza volta che la compagnia irlandese utilizza l’immagine del premier per sponsorizzare le sue ultime offerte commerciali. La prima infatti risale al maggio 2009, dopo la lettera che Veronica Lario aveva inviato a Repubblica in cui aveva definito “ciarpame senza pudore” le veline candidate a Bruxelles. Per questo Ryanair aveva pubblicato sul sito una vignetta in cui il Cavaliere brindava con cinque ragazze e diceva: “Ma certo…vi porterò tutte in Europa!”. L’ultima citazione risale invece al 2 giugno scorso quando, nel pieno del Ruby gate e travolto dagli scandali delle feste di Arcore, Berlusconi sedeva di fianco a Bossi sui banchi del governo e appoggiava la fronte sulla mano, come in segno di stanchezza. In quel caso sulla vignetta si leggeva: “…solo una cosa mi tirerebbe su in questo momento!” e sotto in stampatello campeggiava la risposta: “Una scappatella a a12 euro”.
La notizia sta animando le bacheche su Facebook e twitter ed è stata rilanciata da siti e blog personali, inclusi lettera viola e agoravox. Alcuni utenti commentano la strategia di marketing della low cost e osservano che “ogni volta che RyanAir vuole farsi pubblicità gratis sulla stampa italiana, usa Berlusconi” che per altri è già diventato un brand geniale da sfruttare sul nostro mercato.
Ma il vizietto di utilizzare esponenti politici nei banner pubblicitari, non è una strategia solo italiana per Ryanair. Infatti a gennaio 2008, il quotidiano Le Parisien aveva pubblicato la foto che ritraeva insieme Carla Bruni e Nicholas Sarkozy in cui la première dame diceva: “Con Ryanair, tutta la mia famiglia può venire ad assistere al mio matrimonio”. Una trovata pubblicitaria che mandò su tutte le furie il titolare dell’Eliseo che si rivolse al giudice. E nonostante le scuse della Ryanair, che non intendeva offendere la coppia presidenziale, la ex modella ottenne un risarcimento di 60mila euro. Molto meno rispetto ai 500mila che aveva chiesto. Oltre a loro, negli ultimi anni anche Goran Persson e Leila Freivalds, primi ministri svedesi, e Martin McGuinness del movimento indipendentista irlandese Sinn Fein si sono sentiti offesi dalle vignette promozionali di Ryanair e sono ricorsi ai tribunali.