Letti che dall’incontro dei generi al più rifocillante dei sonni ci predispongono alla frequentazione di sogni.
Letti, giacigli, amache, cuccette, divani e comode poltrone, e tutto ciò che ci può fare alzare gli occhi al cielo in notturni bui, devono almeno una volta l’anno essere decontestualizzati per sorprendenti avventure.
Sì, datemi retta, sono in una fase da Quinto potere, vorrei urlare al mondo intero: dormite meglio e fate della vostra ora notturna l’ora della rinascita.
Spostate i letti in terrazze e terrazzini, nei giardini, sui tetti, portateli lontano dalle quattro mura delle vostre camere, portate in vacanza i vostri sogni alzando lo sguardo al cielo stellato e col naso distratto dal piretro vi concentrerete sulle lune o sul sempre commovente brillare latteo.
Altra vita vi apparirà con i suoi notturni rumori ed umori, altri sogni vi accompagneranno fino alle augurabili fresche albe estive.
Avrete respirato aria nuova, lontani per qualche ora da miasmi che alle volte sovrastano le nostre inquinate città come i nostri inquinati e sovrappopolati pensieri.
Fatevi, al risveglio o subito dopo, una zuppa di latte e pane mangiandola rigorosamente con un cucchiaio con il quale avrete aggiunto non meno di due abbondanti dosi di zucchero, riavvicinandovi così alla ritrovata dolcezza del latte materno, ignorando la perniciosa e conformistica prudenza che vi tiene lontani dalla sua assunzione giornaliera.
Vi alzerete felici e, fatta la prima colazione, carichi di energia potrete così raggiungere a piedi qualsiasi luogo e misteriosamente rimarrete di buon umore tutto il giorno.
Non so se potrete ripetere quel che avete fatto per una seconda notte, ma la più piccola delle vostre vacanze con l’aiuto di pipistrelli, zanzare e zampironi, con cigolii, fresche lenzuola e comodi cuscini stenterà a lasciarsi cancellare dalla vostra rigenerata memoria.