L'assedio, cominciato ieri sera intorno alle 22 e concluso solo alle 2 notte, si è presto trasformato in una vera e propria guerriglia con lanci di pietre, fumogeni, bengala e puntamenti di laser contro le forze dell’ordine impegnate a presidiare il cantiere e tentativi di danneggiare e incendiare i reticolati posti a protezione del sito
Notte di scontri e di tensione al cantiere della Maddelena di Chiomonte, dove oltre 600 manifestanti No Tav , molti dei quali autonomi e anarchici, ma anche, secondo quanto riferiscono le forze dell’ordine, numerosi valligiani, hanno dato vita per quattro ore “all’accerchiamento notturno del sito”, dove sono in corso i lavori per realizzare il tunnel geognostico propedeutico alla linea ad alta velocità Torino-Lione.
L’assedio, cominciato ieri sera intorno alle 22 e concluso solo alle 2 notte, si è presto trasformato in una vera e propria guerriglia con lanci di pietre, fumogeni, bengala e puntamenti di laser contro le forze dell’ordine impegnate a presidiare il cantiere e tentativi di danneggiare e incendiare i reticolati posti a protezione del sito. L’attacco si è sviluppato in tre punti, alla centrale elettrica di Chiomonte, sotto il viadotto Clarea dell’autostrada Torino-Bardonecchia, chiusa al traffico da Susa a Oulx per motivi di sicurezza, e all’area archeologica della Maddalena.
In particolare, allo sbarramento della centrale idroelettrica, circa 300 manifestanti, prevalentemente valligiani no tav, radunatisi in prossimità di strada dell’Avanà, hanno inscenato per alcune ore un estemporaneo presidio, proseguendo la consueta “battitura” del guard rail e del cancello mentre alcune decine di antagonisti, a partire dalla mezzanotte, hanno dato luogo a lanci di pietre dal pendio sovrastante, alla “battitura” delle condotte dell’acqua della centrale idroelettrica e ad azioni di danneggiamento del nuovo cancello posto a protezione del cantiere. Azioni a cui le forze dell’ordine hanno risposto con il getto di idranti e il lancio di lacrimogeni per contenere l’attacco.
L’ala più oltranzista era composta da circa 250 antagonisti, prevalentemente autonomi e anarchici, alcune decine dei quali vestiti di nero e muniti di casco e maschere antigas. Gli operai presenti nel cantiere sono state messi in sicurezza sin dall’inizio degli attacchi dei contestatori, un gruppo dei quali, durante il deflusso al termine dell’assedio, mentre transitava dalla parte della Dora, sul ponte tibetano, ha effettuato un ultimo lancio di pietre e petardi. Le ricognizioni condotte al termine delle manifestazioni hanno dato modo di appurare che le recinzioni del cantiere non sono state danneggiate, mentre sarà a breve avviata la riparazione del cancello a ridosso della centrale idroelettrica. Dopo la bonifica, è stata riaperta l’autostrada che era stata teatro di un lancio di sassi da parte dei dimostranti durante la manifestazione. Altre iniziative di protesta sono in programma per domani nel pomeriggio a cominciare dalle 17.