Il piano di Harry Reid, capo dei democratici al Senato, prevede tagli per 2.400 miliardi di dollari, che non andrebbero a influire troppo – a suoi dire – sul welfare cui tiene l’ala più a sinistra del partito, né innalzerebbe le tasse, per non scontentare i repubblicani. Potrebbe essere la soluzione con più chances di passare, calmando gli americani e gli investitori internazionali per un paio d’anni.
Il leader dei repubblicani alla Camera, John Boehner, ha proposto invece un progetto in due fasi. Dapprima sono previsti tagli per 1.000-1.200 miliardi, per “sopravvivere” fino fine dell’anno. Altre riduzioni di spesa sarebbero messi a punto – nel 2012, cioè durante la campagna elettorale per il nuovo presidente – da una commissione legislativa che userà le forbici e magari rivedrà anche i balzelli.
Il piano dello “speaker” Boehner, non piace alla Casa Bianca. William Daley, il capo di gabinetto del presidente, ha messo in chiaro che piani “tampone”, cioé di breve termine, verranno fermati dal veto che Obama può opporre alle legislazioni che non apprezza. Parlando alla trasmissione Meet the Press della Nbc, Daley ha sottolineato che i mercati non hanno intenzione di tollerare un nuovo dibattito sul debito, specie in un anno elettorale come il 2012.
Proprio questa settimana potrebbero arrivare i giudizi delle agenzie di rating, e potrebbero essere impietosi. Lunedì, intanto, è arrivato un nuovo appello del Fondo Monetario Internazionale, ora guidato da Christine Lagarde: “Il debito su una traiettoria sostenibile è essenziale per la stabilità dell’economia americana – hanno scritto gli economisti dell’Fmi – è urgente aumentare il tetto del debito e raggiungere un accordo su un ampio piano di risanamento dei conti di medio termine .
Un eventuale accordo saltato colpirebbe pure la vita privata dell’inquilino della Casa Bianca: nel caso peggiore Barack Obama rinuncerà al party a Chicago per festeggiare i cinquant’anni: la scadenza per conciliare i due piani è per il 2 agosto, il 3 ci sarebbe la festa, il 4 il compleanno vero e proprio. A Chicago è prevista un raccolta fondi per la prossima campagna elettorale, con concerto, cena, e biglietti dai 50 ai 35.800 dollari.