Chiamato a rispondere di dissociarsi dal collega di partito, dal consigliere comunale bolognese del Pd Benedetto Zacchiroli, l’ex candidato a sindaco di Bologna per il Pdl smentisce fermamente questo legame: “Questo tipo di estremismi non appartiene alla Lega Nord di Bologna. Borghezio sarà chiamato a risponderne personalmente. Ci vuole il massimo senso di responsabilità e delicatezza per affrontare tematiche che purtroppo sono all’ordine dl giorno dell’agenda politica. Bisogna evitare gli eccessi verbali. Soprattutto perché non si fa il bene della causa.”
E Borghezio replicherebbe, come già ha fatto in risposta a Calderoli, che assieme al Ministro degli Interni Maroni ha condannato pubblicamente le sue uscite fondamentaliste, che “sarebbe una mancanza di coraggio”. E invece il partito padano a Bologna, sostiene Bernardini “è stato premiato proprio per un certo modo di fare politica: bisogna misurare le parole pur trattando temi per noi spinosi. Questo è il valore aggiunto della Lega di Bologna. È quello che costantemente faccio e gli 8.000 voti in più rispetto alla coalizione che mi sosteneva lo dimostrano”.
Dunque la Lega bolognese è lontana dalla violenza xenofoba dell’affermazione “la società aperta e multirazziale fa schifo!” pronunciata da quello che è un membro del Parlamento Europeo. Bernardini conclude: “Bisogna avere tranquillità e professionalità. E per professionalità intendo la conoscenza di ciò di cui si va a trattare. Quando abbiamo trattato la questione della moschea a Bologna lo abbiamo dimostrato: abbiamo fatto comizi, incontri e confronti. Non bisogna lasciare nulla al caso. Solo così – prosegue – si può pensare a una forza di governo”.