Altra settimana delicata a Parma. Sull'uscio della giunta, con le valigie pronte, Roberto Ghiretti, figura tecnica molto stimata in città, a cui non va giù l'ennesimo taglio per Parma Città Europea dello Sport 2011
La motivazione sarebbe da ricercare nel taglio dei fondi destinati a finanziare tra le altre cose “Parma Città Europea dello sport 2011”, calendario di eventi che occupano un intero anno e su cui Roberto Ghiretti, dopo essersi speso in tutte le sedi istituzionali per portare a casa il risultato, ci ha messo prima, e rischia ora, di rimetterci la faccia con le associazioni cittadine e con la varie federazioni coinvolte.
La cifra in questione si aggirerebbe tra i 100 e i 150mila euro, necessari per ridare slancio e vigore ad una kermesse arrivata a metà ma offuscata e non poco dalle ultime vicende giudiziarie che hanno coinvolto il palazzo. Nell’idea originaria doveva essere uno dei fiori all’occhiello dell’ultimo anno di mandato prima dell’appuntamento con le urne atteso nella prossima primavera, ma le note disavventure dell’esecutivo Vignali hanno finito inevitabilmente per rallentare il tutto.
Così, anche “Parma Città Europea dello Sport 2011” da priorità assoluta è stata di fatto “declassata”, relegata cioè al rango di evento sacrificabile al pari di diversi altri. Il “buco” accumulato dall’Amministrazione, che nel frattempo naviga stabilmente attorno ai 500 milioni di euro, unito agli arresti di diversi dirigenti da parte delle Fiamme gialle che hanno scosso la città a fine giugno, le defezioni di alcuni assessori e il licenziamento del direttore generale Carlo Frateschi, hanno consigliato evidentemente prudenza negli investimenti e il vincolo imposto alle spese non necessarie ha finito per ridimensionare anche ambizioni e speranze di una città che nello sport vede storicamente una delle sue “eccellenze”.
Al di là delle motivazioni, la scelta in questione non dev’essere andata giù a Ghiretti, professionista noto a livello nazionale nel campo della comunicazione sportiva, che evitando – vero – scelte plateali dettate dalla “pancia” come nel caso dell’ex collega Luca Sommi (il mese scorso l’assessore alla Cultura aveva annunciato le sue dimissioni ai media spiazzando gli stessi colleghi di giunta che avevano appreso la notizia dalla stampa, ndr), si è riservato comunque un passaggio in queste settimane con le associazioni sportive.
Se dal confronto emergerà quello che a tutt’oggi appare come qualcosa di più di un semplice pour parler, l’addio di Ghiretti, figura tecnica e molto stimata in città, potrebbe riaprire un fronte imprevisto. La strategia di tenere un profilo basso da parte del sindaco, limitando l’attività della squadra di governo alla normale amministrazione, evitando di tornare in consiglio comunale fino a settembre, potrebbe esser messo in discussione da una nuova, anche se a questo punto non più imprevista, scossa di terremoto.
E per il già traballante esecutivo, il rientro dalle ferie potrebbe trasformarsi in un calvario: arrivare regolarmente a fine mandato – maggio prossimo – a quel punto potrebbe rivelarsi un miracolo. Quasi come riuscire a sbloccare i fondi destinati dal governo centrale a risarcire la sventurata avventura della metropolitana: voluta, pensata, progettata ma mai realizzata anche se l’idea è costata in ogni caso fior di quattrini. Soldi cash, bloccati mesi fa dal ricorso al Tar presentato dalla regione Emilia-Romagna, di cui il Comune di Parma avrebbe bisogno come l’aria.
(f.n.)