Multe non pagate per 35 e 30 mila euro. Ad aver lasciato questi conti aperti con il Comune di Bologna sono due calciatori, Adaílton Martins Bolzan, maglia rossoblù dal 2007 al 2010, e Gaby Mudingayi, centrocampista ancora in forza alla squadra del capoluogo. È quanto emerge dal fascicolo che la procura di Bologna ha aperto con l’ipotesi di reato di uso di atto falso per i permessi di parcheggio in centro.

Fascicolo che, a oggi, registra un nuovo iscritto. È sempre il brasiliano Adaílton, che va ad aggiungersi ai nomi di altri nove giocatori del Bologna – oltre al già presente Mudingayi, compaiono anche Daniele Portanova, Emiliano Viviano, Archimede Morleo, Vangelis Moras, Massimo Mutarelli, Andrea Esposito, Vlado Šmit e Gabriele Paonessa – e di quattro mogli degli sportivi.

Per parcheggiare in centro e avere diritto dunque al relativo permesso T7, l’attaccante avrebbe avuto regolare residenza temporanea fino all’ottobre 2008. E fin qua tutto a posto. Ma – hanno rilevato le indagini della polizia municipale coordinate dal procuratore aggiunto Valter Giovannini – ci sarebbero tre mesi scoperti.

Fino a gennaio 2009, infatti, Adaílton avrebbe usufruito di un permesso non giustificato dalla procedura di assegnazione. E qui, di nuovo, tornerebbe in gioco Luca Garetti, l’ex dipendente della cooperativa Coopertone che, per conto di Atc, gestiva l’assegnazione dei tagliandi. Garetti, licenziato a seguito dell’inchiesta avviata da piazza Trento e Trieste, è lo stesso che compare anche in un altro fascicolo, quello sulle targhe associate al permesso invalidi di Marilena Molinari, la disabile che si occupava delle esigenze pratiche dei giocatori del Bologna Calcio.

E poi c’è la questione delle multe. Le sanzioni sono state rilevate da Sirio, il sistema elettronico di controllo degli accessi automobilistici al centro storico di Bologna, e gli importi sono considerevoli, tanto da arrivare fino alle 220 contravvenzioni che non sarebbero state saldate da Adaílton.

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