L'uomo forte del Pdl nella provincia di Monza, consigliere al Pirellone, è accusato di corruzione, concussione e peculato. Insieme a Rosario Perri, costretto a dimettersi dalla giunta provinciale dopo l'operazione anti-ndrangheta dell'anno scorso
L’indagine verte sulle vicende urbanistiche dei comuni di Desio e Giussano e su alcuni lavori affidati all’ente regionale Irealp (Istituto di ricerca per l’ecologia e l’economia applicate alle aree alpine). Gli altri indagati, anticipa il quotidiano locale Il Cittadino, sono il vicepresidente del consiglio provinciale di Monza e Brianza Antonino Brambilla, l’ex assessore provinciale Rosario Perri, l’ex sindaco di Giussano Franco Riva. Perri, altro uomo forte del Pdl nella zona, si era dovuto dimettere dall’assessorato dopo che il suo nome era finito agli atti della grande inchiesta Crimine-Infinito sulla ndrangheta trapiantata in Lombardia. Sarebbero coinvolti anche due imprenditori e due funzionari della Regione Lombardia.
La notizia è trapelata perché il pm Giordano Baggio ha ottenuto un decreto di proroga delle indagini, che sarebbero iniziate il 27 dicembre scorso, dal gip Maria Rosa Correra. Secondo l’accusa, Brambilla e Perri intervenivano in modo illecito sul piano di governo del territorio di Desio, in veste rispettivamente di assessore comunale all’urbanistica e di potente capo dell’ufficio tecnico. Lo stesso faceva Riva a Giussano. Ponzoni, in cambio, grazie al suo peso nel Pdl distribuiva incarichi politici e amministrativi di prestigio.
Nel fascicolo sono confluite altre inchieste che riguardano Ponzoni, a cominciare da quella che lo vede accusato di corruzione per una presunta somma di denaro ottenuta dall’imprenditore Filippo Duzioni, proprio in relazione a una variante del Pgt di Desio, quando era in carica la giunta Pdl-Lega costretta alle dimissioni dopo l’inchiesta Crimine-Infinito, per favorire la costruzione di un centro commerciale.
Interpellati dal Cittadino, Brambilla e Riva si sono dichiarati completamente estranei alle accuse.