La rivoluzione avviata dall'amministrazione comunale campana convince il ministro dell'Ambiente: "A Napoli si respira un clima diverso e si tocca la voglia di riscatto dei cittadini per uscire dall'emergenza”
Complimenti ancora più graditi, perché provengono da una ministra di un governo ‘avversario’. La rivoluzione dei rifiuti avviata da Luigi de Magistris piace alla titolare dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. A Napoli, secondo l’esponente della maggioranza, “si respira un clima diverso e si tocca la voglia di riscatto dei cittadini per uscire dall’emergenza rifiuti”.
La Prestigiacomo stamane si è recata nel capoluogo campano per firmare in Prefettura un protocollo interistituzionale sul ciclo di gestione della raccolta e dello smaltimento della spazzatura con gli enti locali e per assicurare consistenti finanziamenti alla raccolta differenziata alla città, da prelevare da un fondo nazionale di 10 milioni di euro. La firma è stata preceduta da una conferenza stampa con de Magistris, col quale il feeling istituzionale, accesosi durante i giorni bui della crisi e del decreto che la Lega si rifiutava di approvare, è sempre più evidente. “Questa è una giornata importante per Napoli – ha detto il membro dell’esecutivo – perché, con questo piano si avrà un’accelerazione alla raccolta differenziata. Si è instaurato un clima diverso e nuovo, che nasce soprattutto dai napoletani. Non ho pregiudizi nel riconoscere il lavoro fatto in questi due mesi. Gli incontri avuti con i rappresentanti dell’amministrazione comunale sono stati numerosissimi, e abbiamo il dovere di collaborare per il bene dei cittadini. Devo riconoscere l’entusiasmo e la voglia di fare di questa giunta”. Parole che sono piaciute al sindaco arancione e al suo vice con delega all’Ambiente, Tommaso Sodano, che le ha postate sulla sua pagina Facebook.
Secondo la ministra, bisogna “superare l’immagine dei rifiuti che sta offuscando quella di una delle città più belle del mondo”.
Con il sindaco tutto ok e nessuna frizione. Al punto di attenuare la propria posizione sull’inceneritore di Napoli est, che vede de Magistris nettamente contrario: “E’ un impianto necessario, ma al momento non rappresenta un’urgenza. Attualmente c’è un ricorso presentato dal Comune contro la gara bandita dalla Regione Campania. Discutere del problema adesso è inutile, l’urgenza è fare altre cose”. “Su una cosa io e il sindaco de Magistris siamo stati d’accordo sin dall’inizio: basta con le emergenze, perché significherebbe arrendersi e non farcela da soli. Questa è una grande sfida culturale, non ci spaventano le ecomafie e penso anche che portare i rifiuti fuori regione sia solo una pezza. Occorre invece fare quello che si fa in tutti i Paesi civili, cioè gestire in autonomia il problema rifiuti. Sarò spesso a Napoli per seguire da vicino il lavoro di questa amministrazione perché dopo 14 anni di emergenza, Napoli e la Campania devono uscirne con le proprie forze ma anche con il nostro aiuto, come già dimostrato in questi anni dall’impegno del presidente Berlusconi”. E qui de Magistris, per un attimo, non ha sorriso.