Media & Regime

Antispammer, mercanti di libertà!


Non c’è limite allo scarso rispetto che imprenditori senza scrupoli mostrano nei confronti del ’altrui libertà di comunicazione ovvero per uno dei diritti fondamentali dell’uomo e del cittadino dalla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo alle moderne carte costituzionali.

Backscatterer.org è il gestore di una blacklist antispam – per fortuna ancora poco utilizzata – che presta un curioso servizio: inserisce, secondo logiche e dinamiche completamente oscure, gli indirizzi IP di migliaia di server di posta nella propria blacklist, promette di cancellare tali indirizzi entro 4 settimane dall’ultimo “evento sospetto” registrato ma offre, al titolare dell’indirizzo IP, la possibilità di evitare di attendere l’espiare – ammesso che ciò mai avvenga – di questo termine, a fronte del versamento di 92 euro.

E’ un autentico mercato della libertà di comunicazione ed i gestori di Backscatterer.org – e forse anche di altri analoghi servizi – ne sono i mercanti, pirati e senza scrupoli.

Tengono in ostaggio la libertà di comunicazione elettronica degli utenti della Rete e pretendono un riscatto per restituirla.

Come se non bastasse, poco sotto il messaggio estorsivo, i gestori del sito avvertono i “ricattati” che dovessero accingersi ad effettuare il pagamento del riscatto che è opportuno verificare di aver risolto il problema – peraltro ignoto – che potrebbe aver determinato l’iscrizione nella lista perché, altrimenti, potrebbe succedere ancora e, naturalmente, occorrerebbe pagare altri 92 euro per riavere la propria libertà.

C’è da giurare, d’altro canto, che chiunque decida di cedere al ricatto, secondo il più tradizionale clichet cinematografico, finisce con il divenire la vittima ideale di questi moderni mercanti di libertà che inizieranno a inserire l’IP “liberato”, ciclicamente nella loro blacklist con la speranza che lo sfortunato titolare ceda, ancora e ancora, al loro ricatto.

Bisogna stare in guardia da certi mercanti di libertà e se vi capita di incrociarli segnalatelo al Garante per la privacy ed alla polizia delle telecomunicazioni.