Torna alla luce dopo 66 anni il velivolo militare abbattuto dalla contraerea fascista. Trovati oggetti personali posseduti da Raikes: una spilla, un orologio da polso, un rasoio e un anello regalatogli della propria amata. I reperti storici recuperati verranno custoditi nel Museo della Seconda guerra mondiale del fiume Po di Felonica (Mn)
Quel bombardiere della Raf venne abbattuto da una raffica di contraerea. A vedere quel velivolo precipitare e bruciare a terra c’era una ragazzino di 15 anni, Giordano Melchiori. Oggi Giordano di anni ne ha 82. I suoi racconti di quel “Pippo” abbattuto pochi giorni prima della Liberazione giungono all’orecchio di Fabio Raimondi, appassionato di archeologia aeronautica.
Il testimone lo porta sul luogo dell’impatto. È il 31 agosto 2006. Il contadino racconta che quel giorno e i successivi la milizia non permetteva ai civili di avvicinarsi e dei piloti non si seppe nulla. Non contenti, qualche giorno dopo, lui e i suoi amici riuscirono a recuperare uno dei due motori e venderlo in una piccola fonderia. “Un motore doveva ancora essere sepolto in quel luogo”, pensò Raimondi.
“Dopo il tempo necessario per le ricerche in internet e la collaborazione di altri appassionati, cerchiamo di trovare traccia negli archivi grazie al mio blog “Archeologi dell’Aria” ma non troviamo nessuna notizia di questo abbattimento”. Si arriva al luglio di quest’anno. Il primo sondaggio con i metaldetector porta alla luce frammenti in alluminio, “con ancora la tipica colorazione verde oliva scuro”. Ma sopratutto vengono riportati in superficie alcuni oggetti in dotazione all’equipaggio ed effetti personali: una spilla con l’emblema della corona inglese, un rasoio e un orologio da polso.
Quest’ultimo oggetto sarà fondamentale: il fondello riporta ancora le iniziali, il cognome e il numero di matricola militare del proprietario: H.J. Hunt 433038. Le successive ricerche portano all’archivio nazionale australiano: “trovo la foto – esulta Raimondi -, il libretto personale missioni e il rapporto di quella notte con tutti i nomi dell’equipaggio, il tipo di missione e il tipo di velivolo”. Insieme al mitragliere australiano John Penboss Hunt viaggiavano tre inglesi. Il navigatore David Millard Perkins, operatore radio Alexander Thomas Bostock e il pilota David Kennedy Raikes, il poeta aviatore.
Ottenute le autorizzazioni partono i lavori di recupero sabato 23 luglio. Dopo 66 anni emergono dal loro sarcofago di terra il carrello anteriore, parti metalliche, strumenti e ancora effetti personali dell’equipaggio. I reperti saranno custoditi ed esposti nel museo della Seconda guerra mondiale del fiume Po di Felonica (Mn). Sono già partiti i primi contatti con l’ambasciata britannica per rintracciare i parenti dei quattro aviatori, tutti giovani sui vent’anni.
Tra gli ultimi oggetti rinvenuti ce n’è uno “piccolissimo che ci riempie di gioia”, ricorda Raimondi. È un anello con le iniziali di Perkins David e una dedica che, letta oggi, diventa straziante: “Chris with love”. Probabilmente il ricordo di un amore che lo aspettava in Inghilterra. Forse l’ultima poesia che David Kennedy Raikes avrebbe voluto scrivere.