“Nel triennio 2011-2013 il bilancio dello Stato potrà beneficiare di una minor richiesta di dotazione da parte della Camera pari a 75 milioni di euro e di restituzioni di somme da parte della Camera stessa pari a 76 milioni di euro. In totale: più di 150 milioni di euro”. Lo ha detto nell’Aula della Camera il deputato Questore Francesco Colucci nella discussione sul bilancio interno di Montecitorio, spiegando che “per far fronte alla minore dotazione e per consentire restituzioni di somme all’Erario è stato necessario apportare ulteriori tagli di spesa, per un ammontare di circa 50 milioni di euro nel biennio 2012-2013, che si aggiungono a quelli già deliberati l’anno scorso.

Colucci ha chiarito che la crescita della dotazione della Camera (le somme che il bilancio dello Stato destina al funzionamento di Montecitorio) “sarà pari a zero fino al 2013. Pertanto, per quattro anni di seguito (2010, 2011, 2012 e 2013) la dotazione è rimasta e rimarrà di importo identico a quello del 2009”.

La scelta della Camera di contenere, fino ad azzerare, la crescita della propria dotazione “ha generato risparmi per il bilancio dello Stato, quantificabili in oltre 300 milioni di euro nel quinquennio 2006-2010. A questi risparmi, si sono aggiunti 30 milioni di euro nel 2011 e, ora, circa 45 milioni di euro nel biennio 2012-2013”. Inoltre, la Camera restituirà al bilancio dello Stato ulteriori 16 milioni di euro nel biennio 2012-2013.

Rivendicando che “la campagna di stampa posta in essere da molti giornali” ha diffuso “troppo spesso notizie non rispondenti alla realtà”, Colucci ha puntualizzato che ci sono tagli “su tutte le principali voci di spesa, ivi inclusi il trattamento economico dei deputati, il contributo di funzionamento dei Gruppi parlamentari (prevista la riduzione per 1.185.000 euro all’anno), il personale della Camera, le locazioni immobiliari e le spese correnti”.

E’ dal 2003, viene spiegato, che la Camera ha messo sotto controllo la dinamica della propria dotazione e da almeno cinque anni interviene in senso restrittivo sulle proprie spese di funzionamento. L’indennità parlamentare è stata ridotta nel 2006 del 10%, a decorrere dal 2008, ed è stata successivamente bloccata per cinque anni (resterà bloccata anche nel 2013). Il blocco dell’indennità ha comportato un effetto anche sugli assegni vitalizi dei deputati cessati dal mandato, da anni già bloccati.

L’Ufficio di Presidenza della Camera, come è noto, ha dato mandato al Collegio dei Questori di intervenire sulla disciplina delle spese di viaggio, ed ha assunto l’impegno di definire per gli assegni vitalizi un nuovo sistema previdenziale, destinato ad entrare in vigore dalla prossima legislatura. Sui vitalizi, inoltre, già nell’immediato sarà applicato il contributo di solidarietà.

“Anche rispetto alle spese per il personale – ha sottolineato ancora Colucci – si è mantenuto un criterio di rigore finanziario”. Ai dipendenti della Camera sono state già applicate le misure previste per i dipendenti pubblici dal decreto-legge n. 78 del 2010. In particolare, la riduzione del 5% delle retribuzioni sopra i 90mila euro e del 10% di quelle sopra i 150mila, nonchè la sospensione dei meccanismi di adeguamento automatico delle retribuzioni. Continua inoltre ad essere in vigore, e rafforzato, il blocco selettivo del turn over, che ha contribuito a ridurre il personale in servizio (del 15% rispetto al 2003)”.

E’ stato, poi, deciso un ulteriore risparmio, con l’applicazione delle norme contenute nel decreto-legge n. 98 del 2011 che prevede il taglio del 5% e 10% per le pensioni superiori rispettivamente a 90 mila e 150 mila euro. Sempre per il personale in quiescenza è stato introdotto il blocco dei meccanismi di adeguamento dei trattamenti pensionistici.

Quanto alla politica immobiliare, è stato dato recesso dal contratto di locazione del Palazzo Marini, dall’1 gennaio 2012, ed è stato deliberato dall’Ufficio di Presidenza di dare recesso anticipato dai contratti di locazione dei palazzi Fiano e Lavaggi e all’immobile di piazza San Lorenzo in Lucina 26. Per quanto riguarda la ristorazione è prevista la chiusura del ristorante di Palazzo San Macuto, nonchè l’introduzione di misure organizzative volte a ottenere ulteriori risparmi in questo settore.

“Mantenere una politica di bilancio rigorosa è doveroso – ha detto il Questore Colucci – ma altrettanto doverosa per noi è la garanzia della funzionalità del Parlamento e la salvaguardia del pieno esercizio del mandato parlamentare. Continueremo pertanto a fare economie – ha concluso Colucci – ma valuteremo anche progetti di sviluppo essenziali per conservare a questa istituzione la capacità di rappresentare, indirizzare e decidere”.

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