La cartellina in mano ai magistrati contiene per ora solo alcuni articoli di stampa. Al momento, secondo quanto si è appreso, non è in programma l’audizione degli uomini della scorta del ministro
Il ministro aveva dichiarato di sentirsi spiato nel corso di un’intervista rilasciata a La Repubblica, riferendosi al periodo in ci alloggiava in una caserma della Guardia di Finanza. Accuse a cui la Gdf ha replicato sia con una nota ufficiale sia con un racconto informale riportato da La Repubblica in cui i militari smentivano Tremonti: “Macché spiato, non dorme in caserma da 7 anni”.
L’inchiesta prende spunto dalle dichiarazioni del titolare del dicastero di via XX settembre che, nei giorni scorsi, parlando del caso relativo al suo ex consigliere politico Marco Milanese e dell’abitazione occupata dallo stesso ministro nel centro della capitale, in via del Campo Marzio, ha detto di aver avuto la sensazione di essere “spiato, controllato, pedinato”. La cartellina in mano ai magistrati contiene per ora solo alcuni articoli di stampa. Al momento, secondo quanto si è appreso, non è in programma l’audizione degli uomini della scorta del ministro. Riferirà invece domani davanti al Copasir, il direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) Gianni De Gennaro.